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Per la prima volta dall’apertura della prima pompa di benzina, le colonnine di ricarica per i veicoli elettrici sono più numerose, superandole di oltre mille unità. Nel frattempo crescono le vendite di auto elettriche.
Un sorpasso storico nella patria che ha dato vita alla rivoluzione industriale basata sui combustibili fossili. Le colonnine per la ricarica delle auto elettriche hanno superato le stazioni di rifornimento di circa 1.000 unità da quando, nel novembre 1919 ad Aldermaston nel Berkshire, fu inaugurata la prima pompa di benzina. Oggi si registrano un totale di 9.300 stazioni di ricarica per i veicoli elettrici, rispetto alle 8.400 stazioni di servizio che offrono ai clienti diesel e benzina.
A renderlo noto è Nissan che ha recentemente raccolto i numeri e che, dal 2011, è presente sul mercato britannico con la prima versione della Leaf. Il sorpasso è avvenuto un anno prima di quanto previsto dal gruppo nipponico nel 2016, quando si prevedeva che la data del superamento sarebbe stata raggiunta nel 2020. “Molti consumatori affermano che la loro prossima auto sarà elettrica”, afferma Kalyana Sivagnanam, managing director di Nissan Motor. “Il settore deve quindi poter rispondere alle loro esigenze, sia tramite il veicolo – autonomia, tecnologia a bordo -, sia come questo interagisce con il mondo circostante, ovvero ricarica e praticità”.
Un’inversione di tendenza che ha fatto registrare un crollo delle stazioni di rifornimento “classiche”: dal 1970 ad oggi nel Regno Unito hanno chiuso quasi l’80 per cento delle pompe. Anche se le cause non possono certo essere attribuite solo all’arrivo sul mercato delle elettriche. I numeri parlano comunque di una vera e propria escalation delle colonnine per la ricarica: da poco più di cento nel 2011 a più di 9mila in otto anni.
Di queste stazioni, più di 1.600 offrono la ricarica rapida che consente la ricarica della batteria fino all’80 per cento in meno di un’ora. Secondo Zap-Map, lo scorso mese sono stati installati due nuovi punti di ricarica rapida al giorno e quasi tutte le aree di servizio sulle autostrade britanniche presentano stazioni di ricarica, la maggior parte con ricarica rapida.
“Abbiamo superato le prime preoccupazioni relative ai veicoli elettrici, andando oltre la maggior parte delle abitudini di guida quotidiane dei clienti”, continua Sivagnanam. “La prossima sfida è avere un‘infrastruttura di ricarica in grado di tenere il passo con il numero di veicoli elettrici su strada e che l’esperienza di ricarica sia piacevole e semplice come quella della guida elettrica”.
Evidentemente il mercato e l’offerta si adeguano. E certamente casi come l’introduzione della nuova Ultra-Low Emission Zone a Londra lo scorso aprile, hanno portato a un numero maggiore di automobilisti londinesi in cerca di soluzioni a zero emissioni per esigenze di trasporto anche commerciali.
Sarà anche per questo le vendite di auto elettriche nelle isole britanniche sono aumentate del 158 per cento in un solo anno, con 2.271 nuovi veicoli elettrici a batteria immatricolati in tutto il paese lo scorso agosto. I dati provengono dalla Society of motor manufacturers and traders (Smmt) e mostrano che il 70,6 per cento in più di auto elettriche sono state vendute finora nel 2019 rispetto allo stesso punto dell’anno scorso. Nonostante questo il mercato è ancora dominato dai veicoli a benzina e diesel, ma in netto calo, con una riduzione del 3,5 per cento nello stesso periodo. Evidentemente il cambio di rotta è iniziato, nello stesso paese che fece del carbone il proprio “credo” industriale.
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