L’Europa vuole investire sulle energie rinnovabili, oceaniche. Questo è quanto rivela un recente articolo del quotidiano britannico Guardian che spiega come questa spinta innovativa dovrebbe assumere la forma di un fondo di investimento da 250 milioni di euro, da impiegare in prestiti e garanzie a favore delle società che presenteranno progetti innovativi per la produzione di energia rinnovabile derivata da onde e maree. Il denaro dovrebbe essere messo in campo dall’Unione europea e dagli stati che ne fanno parte per favorire le aziende che vorranno impegnarsi nel settore, che a oggi risulta scarsamente sviluppato.
“Si tratta di un piano ambizioso per la realizzazione di energia oceanica in Europa”, ha spiegato Karmenu Villa, commissario europeo per l’Ambiente. Rémi Gruet, amministratore delegato del gruppo leader Ocean energy europe, ha chiarito che questa mossa dovrebbe andare a colmare il divario oggi esistente tra istituti di credito avversi al rischio d’investimento e pubbliche amministrazioni, che hanno budget limitati.
La società inglese Carnegie wave energy è riuscita recentemente a ottenere un finanziamento di 9,6 milioni di euro per la realizzazione del primo progetto inglese di energia rinnovabile derivata dal moto ondoso. La distribuzione commerciale dell’energia partirà nel 2021. Circa la metà delle aziende che lavora nel settore delle energie rinnovabili oceaniche ha oggi sede in Europa; stando ai dati riportati dal Guardian, il mercato potrebbe generare un introito di 653 miliardi di euro entro il 2050, con un valore di mercato annuo pari a circa 53 miliardi di euro. Quattro progetti, attualmente in fase di creazione, potrebbero fornire 1.5GW di capacità energetica , generando fino a 400mila posti di lavoro.
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L’1 luglio il governo ha consegnato il nuovo Piano nazionale integrato energia e clima. Purtroppo però non rappresenta la realtà che servirebbe all’Italia.
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