
Parigi, Copenaghen e tante altre: le città europee vogliono far tornare balneabili i propri fiumi con la rete Swimmable cities. E ci pensa anche Roma.
Data l’inazione del governo Bush, San Francisco ha deciso di adottare un suo piano per ridurre la CO2.
Il “climate action plan” di San Francisco taglierà le emissioni di anidride
carbonica di 2,5 milioni di tonnellate entro il 2012: un taglio del 20% rispetto alle emissioni del 1990. “Le città e lo Stato della California metteranno in atto i loro piani ambientali, visto che l’Amministrazione Bush non se ne interessa” ha affermato il sindaco, Mayor Gavin Newsom.
“Il cambiamento climatico globale è una minaccia reale e incombente alla nostra economia, alla nostra salute, all’ambiente – ha dichiarato – e siccome l’attuale governo di Washington ha rifiutato di cooperare con il resto del mondo per ridurre i gas serra, è ancora più importante che San Francisco e tutte le altre città si assumano una vera leadsership ambientale (‘real environmental leadership‘) e adottino specifiche misure locali per tagliare le emissioni e proteggere il nostro futuro”.
Gli obiettivi del city plan sono:
– taglio delle emissioni da combustibili fossili (traffico automobilistico, centrali energetiche, riscaldamento di edifici);
– sviluppo delle energie rinnovabili: solare, eolica, fuel cells e, particolarmente promettente per una città affacciata suill’Oceano, energia dalle onde;
– espansione dei piani di riciclo/riutilizzo nelle aree residenziali e commerciali.
L’anidride carbonica è il principale dei gas serra, collegati al riscaldamento globale, allo scioglimento dei ghiacciai. I mari che s’innalzano potrebbero sommergere la splendida baia di San Francisco, inondando la città, gli aeroporti di Oakland e le autostrade.
“Il governo non fa a a livello federale. Saremo noi ad agire globalmente, a livello locale” ha concluso il sindaco Newsom, arringando i giornalisti durante la conferenza convocata in un parco sulla spiaggia, accanto a un’antiquata (e inquinante) centrale termica che sarà la prima ad essere chiusa.
Sono già oltre 600, nel mondo, i governi locali che stanno adottando i loro propri “piani d’azione climatici”. Più di 100 Stati hanno aderito al Protocollo di Kyoto, al quale gli USA hanno ritirato il supporto nel 2001.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Parigi, Copenaghen e tante altre: le città europee vogliono far tornare balneabili i propri fiumi con la rete Swimmable cities. E ci pensa anche Roma.
Il Tribunale superiore di Galizia ha obbligato le autorità statali e regionali a riparare i danni degli allevamenti intensivi della regione di A Limia.
Francesca Albanese è accusata dall’amministrazione Trump di condurre una campagna economica e politica contro Usa e Israele.
L’obiettivo è quello di colmare lacune regolatorie su tecnologie considerate strategiche per decarbonizzare l’industria, ma non mancano le criticità.
Nel luglio 1976 Seveso fu epicentro del peggior disastro ambientale mai avvenuto in Italia. Oggi un’autostrada fa riemergere ricordi e paure
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
A Vicenza il maxiprocesso per contaminazione da Pfas si è concluso con 140 anni di reclusione per 11 dirigenti dell’azienda Miteni, per disastro ambientale, avvelenamento delle acque e reati fallimentari. Una sentenza storica, dopo 4 anni di procedimento.
Il caldo non è uguale per tutti: servono soluzioni accessibili come i rifugi climatici. A Bologna ne sono stati attivati quindici in biblioteche, musei e spazi pubblici.
Riduzione delle emissioni in agricoltura, mobilità sostenibile, efficientamento degli edifici e sensibilizzazione i i pilastri. Ma ora servono i fatti.