Il secondo produttore al mondo sigla una decisione storica. Ma gli allevamenti avranno tempo fino al 2034 per chiudere.
Eco block and tiles raccoglie e ricicla la plastica trasformandola in nuovi prodotti. Dalla discarica ai tetti delle case del Kenya.
Più leggere di quelle realizzate in argilla, più resistenti e soprattutto realizzate a partire da rifiuti plastici. Sono le tegole prodotte dalla Eco blocks and tiles, startup del Kenya fondata da due scienziati ambientali, Hope Mwanake e Kevin Mureithi, che sorge a Gilgil, cittadina che si trova tra Nairobi e Nakuru. Nel 2018, anno in cui è diventata operativa, l’azienda ha venduto più di 50mila tegole e riciclato circa 50 tonnellate di rifiuti di plastica.
L’idea è partita da Hope Mwanake, impegnata nella raccolta dei rifiuti nella cittadina ad un centinaio di chilometri da Nairobi. “Stavamo semplicemente scaricando tutta la plastica nella discarica. Non aveva senso. Sapevamo che doveva esserci un modo migliore [per gestirla]”, ha detto Mwanake alla Reuters. “Volevamo fare qualcosa con tutti questi rifiuti, e dopo un sacco di brainstorming, ricerca e sperimentazione, abbiamo trovato un prodotto che rispondeva alla domanda di mercato e che avrebbe anche contribuito a ridurre l’inquinamento da plastica“.
È l’esatta definizione di economia circolare: si intercetta un materiale che andrebbe perduto, si studia il modo di riciclarlo e lo si reimette nel ciclo industriale creando un prodotto economicamente ed ambientalmente sostenibile. Ed è ciò che accade con queste tegole di plastica. “Vogliamo fornire ai costruttori di case prodotti per l’edilizia di alta qualità che le rendono eleganti e uniche”, scrive l’azienda nel sito ufficiale. Inoltre “stiamo lavorando consapevolmente per ridurre l’inquinamento ambientale causato dai rifiuti di plastica e di vetro riciclandoli in materiali da costruzione esteticamente accattivanti, più duraturi e convenienti“.
Our last project security guard house @PembrokeHouseKe before and after pictures. Mabati to Eco Tiles #innovation #Manufacturing with a difference #youths #environment @DotooleO @USAIDKenya @USEmbassyKenya pic.twitter.com/MYNVICgQED
— Eco Blocks and Tiles (@ecoblocksntiles) December 28, 2017
In Kenya secondo alcune stime oggi si producono oltre 3 milioni di tonnellate di rifiuti l’anno, di cui solo l’8 per cento viene riciclato. Secondo un rapporto realizzato per il dipartimento ambientale danese, nel paese si producono oltre 270mila tonnellate di imballaggi di plastica. Di questi ne verebbero riciclati circa il 15 per cento (per fare un raffronto in Italia raccogliamo e ricicliamo circa il 43,5 per cento degli imballaggi).
La startup africana ha da poco vinto il Lead2030, fondo che investe in tutte quelle giovani realtà impegnate nel raggiungimento degli obiettivi del millennio (Sdg’s), e ha ricevuto un finanziamento di poco meno di 50mila euro, oltre a 12 mesi di coaching aziendale, per fornire le competenze necessarie per crescere nel mercato.
“Sono nato e cresciuto in un quartiere povero del Kenya e i campi locali dove una volta giocavamo sono ora disseminati di rifiuti di plastica“, ha raccontato Kevin Mureithi, co-fondatore del progetto dopo la vincita del premio. “Sono determinato a contribuire a cambiare tutto questo formando e investendo in dipendenti locali, offrendo una soluzione più sostenibile all’inquinamento“. L’azienda prevede infatti di avviare una vere e propria filiera del riciclo della plastica, fornendo sia la formazione che dei posti di lavoro (i cosiddetti “green jobs“) ai cittadini locali, riducendo allo stesso tempo i rifiuti dell’area intorno a Gilgil. Secondo le stime, Eco blocks & tiles può arrivare a riciclare 1.200 tonnellate di rifiuti di plastica l’anno entro il 2024.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
![]()
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il secondo produttore al mondo sigla una decisione storica. Ma gli allevamenti avranno tempo fino al 2034 per chiudere.
Piogge torrenziali hanno colpito numerose nazioni asiatiche, provocando inondazioni catastrofiche. Si cercano ancora centinaia di dispersi.
Gli hotel in Europa, Asia ed Africa appartenenti al marchio Hilton metteranno al bando le cannucce di plastica entro la fine dell’anno. Prevista anche la riduzione di 20 milioni di bottiglie.
Un report di Greenpeace denuncia il modello politico-economico della Russia: un intreccio di estrattivismo, autoritarismo e guerra che distrugge l’ambiente, con pesanti ripercussioni sull’ecosistema globale.
Con l’ultima revisione del Pnrr, i fondi stanziati per le Cer passano da 2,2 miliardi a poco meno di 800 milioni: preoccupazione tra gli addetti ai lavori.
Ecomondo 2025 racconta una transizione ecologica che avanza tra innovazione, dati e confronti, mostrando come il cambiamento riguardi già la vita di tutti.
Grande novità nella Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne. Ma salta il voto sul consenso libero, senza il quale è violenza sessuale.
Nella notte è uscita una nuova bozza che fa crollare le speranze. 30 paesi scrivono alla presidenza che è inaccettabile.
Insieme all’associazione Io non ho paura del lupo scopriamo questo grande predatore e come la convivenza tra la specie e le attività umane è possibile.

