
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
L?interruzione di tutti i servizi non essenziali negli Stati Uniti (shutdown) sta avendo conseguenze negative soprattutto su gli enti, le agenzie e i dipartimenti che si occupano della salvaguardia ambientale.
Il primo ottobre lo stato americano è andato in stand-by. Dopo la mancata approvazione della legge sul bilancio da parte del
Congresso per motivi politici, 800mila dipendenti pubblici sono rimasti a casa senza stipendio. Il settore più colpito da questa situazione, perché inspiegabilmente considerato non essenziale, è quello dell’ambiente.
L’Agenzia per la protezione dell’ambiente (Epa) dà lavoro a circa 16mila persone, ma solo il 6,5 per cento di queste sta lavorando
regolarmene dopo l’inizio dello shutdown. Le più “fortunate” sono quelle che controllano le discariche che contengono rifiuti
tossici e che intervengono in caso di sversamento di liquami velenosi nella rete idrica.
Quattrocento parchi nazionali sono chiusi – inclusi parchi del calibro dello Yosemite e dello Yellowstone – ma in una dozzina le
attività di estrazione di petrolio e di gas naturale non si sono fermate nonostante le guardie forestali incaricate di vigilare
siano rimaste a casa.
Le altre agenzie federali fondamentali per la protezione dell’ambiente e della salute decimate per l’assenza di finanziamenti sono: il Center for disease control, la National science foundation, il Bureau of ocean energy management e il Forest service. Il dipartimento dell’Energia ha perso il 69 per cento dello staff. Si sono salvati i dipendenti impegnati nel monitoraggio della sicurezza delle centrali nucleari e quelli che vigilano sul corretto funzionamento della rete elettrica americana.
Si sono salvati il Servizio meteorologico (National weather service) e il Centro nazionale per gli uragani (National hurricane
center) visto che questo è il periodo in cui il rischio di una loro formazione è più elevato. L’uragano Sandy si formò il 22 ottobre dello scorso anno.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
A Vicenza il maxiprocesso per contaminazione da Pfas si è concluso con 140 anni di reclusione per 11 dirigenti dell’azienda Miteni, per disastro ambientale, avvelenamento delle acque e reati fallimentari. Una sentenza storica, dopo 4 anni di procedimento.
Il caldo non è uguale per tutti: servono soluzioni accessibili come i rifugi climatici. A Bologna ne sono stati attivati quindici in biblioteche, musei e spazi pubblici.
Riduzione delle emissioni in agricoltura, mobilità sostenibile, efficientamento degli edifici e sensibilizzazione i i pilastri. Ma ora servono i fatti.
Un nuovo murales al Gazometro sarà l’ulteriore tassello di un processo di rigenerazione che sta interessando uno dei quadranti più dinamici della Capitale.
Accordo in Senato: a decidere non sarebbe il paziente, ma un “Comitato etico”. Ma spunta una controproposta popolare che punta all’eutanasia legale.
Le forze armate pesano globabilmente per il 5,5 per cento delle emissioni, e il riarmo Nato può provocare un disastro anche dal punto di vista ambientale.
La campagna per il riconoscimento del reato di ecocidio arriva in Sardegna, dove è stata proposta una legge regionale.
Passi avanti per il Trattato sull’alto mare, stallo sulle estrazioni minerarie, tentativi di riprendere i negoziati sulla plastica: il bilancio della Conferenza Onu sugli oceani (Unoc3) che si è tenuta a Nizza dal 9 al 13 giugno.