
Sarà un nuovo “Rinascimento” quello che il marchio affronterà nei prossimi anni: dall’elettrificazione agli showroom nel Metaverso, fino al ritorno della Delta, elettrica ovviamente. L’intervista con Luca Napolitano, Ceo di Lancia.
Uno studio condotto in Giappone rivela che le vetture dotate dei dispositivi Toyota Safety Sense e Intelligence Clearance Sonar riducono il rischio di collisioni posteriori fino al 90%.
Essere tamponati o tamponare qualcuno: è uno dei peggiori incubi degli automobilisti, un tipo di incidente che avviene nella maggior parte dei casi per distrazione. Proprio per questo la tecnologia può venirci in soccorso e aiutarci ad evitare collisioni di questo tipo.
Addirittura, secondo il gruppo Toyota, grazie all’adozione di sistemi tecnologici di sicurezza di ultima generazione sarebbe possibile ridurre l’incidentalità per collisioni posteriori sino al 90 per cento. Il dato giunge da uno studio condotto in Giappone da dicembre 2015 allo stesso mese del 2016, che ha interessato 247.000 Toyota Prius in circolazione sulle strade del Sol Levante, 84.000 delle quali equipaggiate con il dispositivo Toyota Safety Sense (TSS) e 121.000 anche con l’ultima generazione del sonar posteriore “Intelligence Clearance Sonar” (ICS). Nel primo caso è stata registrata una riduzione dei tamponamenti e degli incidenti relativi alla parte posteriore dei veicoli del 50 per cento rispetto a vetture prive dello stesso sistema, nel secondo caso si è giunti a una riduzione dell’incidentistica del 90 per cento.
Il Toyota Safety Sense comprende diverse tecnologie di sicurezza, dal Sistema Pre-Collisioni (che rileva la presenza di vetture o pedoni con segnale sonoro e frenata assistita) all’Avviso Superamento Corsia (che invia al conducente segnali sonori e visivi nel caso in cui la vettura si allontani dalla corsia di marcia) al Cruise Control Adattivo (che consente di mantenere la propria auto ad una distanza minima prestabilita dal veicolo che precede). La tecnologia “Intelligence Clearance Sonar” è stata studiata invece per ridurre il rischio di incidenti soprattutto durante le manovre di ingresso e di uscita dai parcheggi grazie al freno automatico e all’assistenza alla sterzata. In seguito ai risultati dello studio su questi sistemi di sicurezza, Toyota ha annunciato la volontà di dotare di questi due dispositivi il 90 per cento della sua produzione entro la fine del 2018.
Se da una parte la casa automobilistica giapponese punta a raggiungere livelli di sicurezza eccellenti, dall’altra continua il suo impegno sul fronte ambientale. E, a proposito, lo scorso luglio la tecnologia ibrida ha ricevuto un nuovo riconoscimento: nell’ADAC EcoTest 2017, Toyota Prius Plug-in Hybrid è stata l’unica vettura capace di ottenere cinque eco-stelle, ovvero il massimo punteggio. Il modello ha battuto le dirette concorrenti con un ampio margine tanto nei test sugli agenti inquinanti quanto relativamente alle emissioni di anidiride carbonica con 22g di CO2 per chilometro. L’ibrido è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi fissati dal Toyota Environmental Challenge 2050, un progetto per garantire la sostenibilità ambientale che punta alla riduzione del 90 per cento delle emissioni di CO2, rispetto al 2010, da parte delle vetture Toyota.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Sarà un nuovo “Rinascimento” quello che il marchio affronterà nei prossimi anni: dall’elettrificazione agli showroom nel Metaverso, fino al ritorno della Delta, elettrica ovviamente. L’intervista con Luca Napolitano, Ceo di Lancia.
Nel 1922 l’esploratrice Aloha Wanderwell fu la prima donna a fare il giro del mondo su una Ford T. Cent’anni dopo ci riprova la travel influencer Lexie Alford, questa volta a bordo di un’auto elettrica.
Con Sergio Savaresi del Politecnico di Milano ripercorriamo sviluppi e futuro dell’auto autonoma, un viaggio che conduce dritto nel prossimo decennio.
Sistemi di ricarica integrati nei marciapiedi, wireless, induzione elettromagnetica: la tecnologia è sempre più al centro delle infrastrutture del futuro.
Mentre l’Ue rimanda la decisione sullo stop alle auto più inquinanti al 2035, uno studio evidenzia i rischi connessi a una transizione troppo accelerata.
Quali sono gli effetti di un parco auto con un’età media di 12 anni? Da quali cause dipendono? L’usato, ibrido o elettrico, può essere una soluzione?
Auto ed economia circolare: qual è il loro legame e perché leggerezza, accessibilità e funzionalità sono le nuove parole d’ordine.
L’intelligenza artificiale ricopre un ruolo chiave nello sviluppo dell’auto autonoma. Per questo Jaguar Land Rover sta creando nuove opportunità professionali in Italia.
Intervista a Tommaso Ferrari, assessore alla mobilità del comune di Verona: vogliamo dare più spazio sulle strade a pedoni, ciclisti e mezzi pubblici.