Siria, Erdogan: “Imminente l’assedio di Afrin, sconfiggeremo i curdi”

Il presidente della Turchia Erdogan ha affermato che le sue truppe hanno circondato la città di Afrin, in Siria, controllata dai curdi dell’Ypg.

Le forze armate della Turchia e i loro alleati sono riusciti a circondare completamente la città di Afrin, nel nord-ovest della Siria, e proseguiranno le manovre militari con l’obiettivo di allontanare dalla zona frontaliera le milizie curde. Ad affermarlo è stato il presidente Recep Tayyip Erdogan, in un discorso pronunciato nella giornata di venerdì 9 marzo alla televisione turca.

Afrin rappresenta il principale obiettivo dell’operazione “Ramoscello d’ulivo” lanciata un mese e mezzo fa dal governo di Ankara e che ha già permesso a quest’ultimo di conquistare cinque delle sette principali località della regione controllata dai curdi. Due giorni fa, a cadere è stata Jinderes, secondo quanto comunicato dai media ufficiali turchi: da qui le truppe si sono spostate in direzione di Afrin e, stando a quanto affermato da Erdogan, sarebbero ormai a soli sei chilometri dalle porte della città.

I curdi negano la ricostruzione del presidente Erdogan

“Il nostro ingresso – ha spiegato il capo di stato turco – è imminente. Stiamo eliminando gli ultimi ostacoli prima di avviare l’assedio”. Si tratta, tuttavia, di una ricostruzione che è stata negata dalle milizie curde dell’Ypg (Unità di protezione del popolo): secondo il portavoce Nouri Mahmoud la città non è totalmente assediata e l’esercito di Erdogan si troverebbe ancora a 10-15 chilometri di distanza.

Ankara sembra tuttavia determinata a centrare il proprio obiettivo principale: scongiurare ad ogni costo la possibilità che i curdi possano creare un loro stato indipendente nel nord della Siria. Secondo la Turchia, infatti, l’Ypg è un’organizzazione terroristica e per questo Erdogan ha fatto sapere che – una volta conquistata Afrin – i suoi soldati proseguiranno verso la città di Manbij e oltre, lungo la frontiera tra Siria e Turchia: “Libereremo l’est dell’Eufrate fino al confine con l’Iraq”. Occorrerà verificare quale sarà la reazione delle forze armate americane, che sono presenti proprio attorno a Manbij a sostegno delle Forze democratiche siriane nella lotta contro gli jihadisti dell’Isis.

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