
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
Cos’hanno in comune Frosinone, Milano, Padova, Torino e Treviso? In apparenza nulla, se non il fatto di essere tutti capoluoghi di provincia italiani. In realtà, un altro minimo comune denominatore ce l’hanno: sono le città italiane più inquinate di questo inizio di 2020. Per ben 18 volte nei primi 23 giorni dell’anno, infatti, l’aria di
Cos’hanno in comune Frosinone, Milano, Padova, Torino e Treviso? In apparenza nulla, se non il fatto di essere tutti capoluoghi di provincia italiani. In realtà, un altro minimo comune denominatore ce l’hanno: sono le città italiane più inquinate di questo inizio di 2020. Per ben 18 volte nei primi 23 giorni dell’anno, infatti, l’aria di queste cinque città ha fatto registrare livelli di polveri sottili superiori al livello di guardia.
Emergenza #smog sempre più cronica nelle #città italiane. Dall’inizio dell’anno Frosinone, Milano, Padova, Torino e Treviso hanno già registrato 18 sforamenti per il di #PM10. Ecco i nuovi dati del report #Mal_Aria
▶️ https://t.co/jMrVMGZ5iH@SergioCosta_min @RMorassut pic.twitter.com/RNe5FXcosN— Legambiente Onlus (@Legambiente) January 23, 2020
A rilevarlo è il rapporto di Legambiente Mal’aria di città 2020, che prende in considerazione i dati di tutto il 2019, ma che lancia già un primo allarme sull’aumento dell’inquinamento nelle città italiane per questo inizio d’anno nuovo. Quello che ne emerge, secondo il rapporto, è un quadro fosco, fatto di città soffocate dallo smog, dove l’aria è irrespirabile sia d’inverno sia d’estate. Tra le principali fonti di emissione vengono individuate ovviamente il traffico, il riscaldamento domestico, le industrie ma anche le pratiche agricole.
In questo quadro l’auto privata continua ad essere di gran lunga il mezzo più utilizzato: in Italia se ne contano 38 milioni e soddisfano complessivamente il 65,3 per cento degli spostamenti. In questo inizio di 2020 ha fatto discutere, tra l’altro, la decisione del Comune di Roma di vietare per alcuni giorni consecutivi la circolazione dei veicoli privati alimentati a diesel anche se Euro 6, di ultima generazione: anche a Roma in queste prime tre settimane dell’anno il limite di Pm10 è stato superato ben 15 volte.
Il 2019, comunque, non è stato da meno: secondo Legambiente 54 capoluoghi di provincia italiani hanno superato l’anno scorso il limite previsto per le polveri sottili o per l’ozono (O3), stabiliti rispettivamente in 35 e 25 giorni nell’anno solare, e nella metà dei capoluoghi lo sforamento è avvenuto per entrambi i parametri. Per Torino, in particolare, i dati del 2020 sono solo una triste conferma: con 147 giorni critici, il capoluogo del Piemonte è la città che lo scorso anno ha registrato il maggior numero di giornate fuorilegge, e guadagna questo primato per la settima volta negli ultimi dieci anni.
(foto cover: Ansa)
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
A Vicenza il maxiprocesso per contaminazione da Pfas si è concluso con 140 anni di reclusione per 11 dirigenti dell’azienda Miteni, per disastro ambientale, avvelenamento delle acque e reati fallimentari. Una sentenza storica, dopo 4 anni di procedimento.
Il caldo non è uguale per tutti: servono soluzioni accessibili come i rifugi climatici. A Bologna ne sono stati attivati quindici in biblioteche, musei e spazi pubblici.
Riduzione delle emissioni in agricoltura, mobilità sostenibile, efficientamento degli edifici e sensibilizzazione i i pilastri. Ma ora servono i fatti.
Un nuovo murales al Gazometro sarà l’ulteriore tassello di un processo di rigenerazione che sta interessando uno dei quadranti più dinamici della Capitale.
Accordo in Senato: a decidere non sarebbe il paziente, ma un “Comitato etico”. Ma spunta una controproposta popolare che punta all’eutanasia legale.
Le forze armate pesano globabilmente per il 5,5 per cento delle emissioni, e il riarmo Nato può provocare un disastro anche dal punto di vista ambientale.
La campagna per il riconoscimento del reato di ecocidio arriva in Sardegna, dove è stata proposta una legge regionale.
Passi avanti per il Trattato sull’alto mare, stallo sulle estrazioni minerarie, tentativi di riprendere i negoziati sulla plastica: il bilancio della Conferenza Onu sugli oceani (Unoc3) che si è tenuta a Nizza dal 9 al 13 giugno.