Giovani attivisti

Cos’è Extinction Rebellion, il nuovo movimento ambientalista radicale e non violento

Nato nel maggio del 2018, Extinction Rebellion è un movimento variopinto e pacifista, ma anche estremamente organizzato e che usa la matematica come strumento per pianificare le proteste.

Per undici giorni migliaia di persone hanno bloccato Londra, senza alcuna violenza, sospinte da un’idea grandiosa: salvare il pianeta morente. Hanno formato catene umane per bloccare ponti e incroci, si sono sdraiati lungo le strade, si sono incollati all’ingresso della Borsa di Londra e sulle porte delle metropolitane e oltre mille manifestanti sono stati arrestati. “Tutti gli uomini riconoscono il diritto alla rivoluzione, quindi il diritto di rifiutare l’obbedienza, e d’opporre resistenza al governo, quando la sua tirannia o la sua inefficienza siano grandi ed intollerabili”, scriveva Henry David Thoreau nel saggio Disobbedienza civile. Proprio la disobbedienza civile è la strategia adottata da Extinction Rebellion (XR), movimento di disobbedienza per il clima nato per chiedere interventi urgenti per arrestare la crisi climatica e ambientale che minaccia la sopravvivenza della nostra e di molte altre specie.

Manifestazione di Extinction Rebellion a Londra
Secondo i fondatori del movimento Extinction Rebellion “il governo deve dire la verità dichiarando lo stato di emergenza climatica ed ecologica, collaborando con altre istituzioni per comunicare l’urgenza del cambiamento; fermare la perdita di biodiversità e ridurre le emissioni di gas a effetto serra fino allo zero netto entro il 2025” © Leon Neal/Getty Images

Dichiarazione di ribellione

Il manifesto di XR, la sua Dichiarazione di ribellione, è netto ed evidenzia l’assoluta necessità di agire per evitare la catastrofe. “L’umanità è minacciata da un evento senza precedenti nella storia. Se non affrontiamo immediatamente la situazione, saremo catapultati nella ulteriore distruzione di tutto ciò che ci sta a cuore: questa nazione, i popoli che la abitano, gli ecosistemi in cui viviamo e il futuro delle generazioni a venire”. Il gruppo fa leva sul senso di responsabilità individuale dei cittadini, poiché le istituzioni hanno ampiamente fallito il loro compito. “Dichiariamo che è nostro dovere agire in nome della sicurezza e del benessere dei nostri figli, delle nostre comunità e del futuro stesso del pianeta. Secondo coscienza e ragione, dichiariamo di ribellarci al nostro governo e alle istituzioni corrotte e inette che minacciano il nostro futuro. Ribellarsi diventa non solo un diritto, ma anche un sacrosanto dovere. Con la presente dichiariamo nullo il contratto sociale, che il governo ha invalidato con la sua prolungata inadempienza. E ci rivolgiamo alla coscienza di ciascuno per sollevarsi pacificamente insieme a noi”.

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La genesi di Extinction Rebellion

Extinction Rebellion è un movimento socio-politico radicale non violento per evitare i cambiamenti climatici, fermare la perdita di biodiversità e minimizzare il rischio di estinzione umana e il collasso ecologico. È stato fondato nel maggio 2018 da Roger Hallam e Gail Bradbrook. Il primo, 52 anni, ha un passato da agricoltore biologico e lavora come ricercatore presso il King’s College di Londra, mentre la seconda, 47 anni, è una ricercatrice di biofisica molecolare all’università di Manchester. Entrambi hanno da sempre uno spiccato interesse per le proteste, come testimonia il dottorato sulla storia delle proteste sociali dal 1900 ad oggi. Proprio attraverso i loro studi accademici, che gli hanno permesso di analizzare i fattori chiave che hanno decretato il successo o il fallimento dei movimenti di rivolta, Hallam e Bradbrook avrebbero sviluppato il “modello della protesta perfetta”, che è stata la prima tessera del domino che ha portato alla nascita di XR. A differenza del movimento Fridays for future, nato dalla solitaria protesta di Greta Thunberg e che nel giro di un anno ha portato nelle strade di tutto il mondo oltre un milione e mezzo di persone, i fondatori di XR non sono studenti ed è evidente lo scarto generazionale, nonostante il bacino di sostenitori sia assolutamente eterogeneo.

Manifestanti di XR marciano pacificamente a Londra
Extinciton Rebellion è supportato da circa un centinaio di accademici che hanno firmato un invito all’azione nell’ottobre 2018. Nel novembre dello stesso anno il movimento ha effettuato varie proteste a Londra, New York, Stoccolma, Dublino, Cork, Belfast, Copenaghen, Berlino e Madrid © Dan Kitwood/Getty Images

La rivoluzione passa da un algoritmo

Nonostante l’aspetto un po’ trasandato da hippie, l’approccio di Hallam e Bradbrook è decisamente scientifico, la matematica viene infatti utilizzata come strumento per pianificare le proteste e ogni mossa è studiata nel dettaglio. Il numero di arresti dei manifestanti durante le proteste di Londra, ad esempio, non è frutto del caso ma di una precisa pianificazione, l’obiettivo di XR era quello di raggiungere un numero tale di innocue persone arrestate da non poter essere ignorato. “A un certo punto il capo della polizia andrà dal primo ministro e gli dirà: non possiamo effettuare altri arresti, non possiamo arrestare donne di 84 anni e bambini di 10. Serve una soluzione politica”, ha affermato Hallam alla Bbc.

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L’efficacia della non violenza

Anche la scelta della non violenza non è dettata solo dal idealismo, ma cela un fine ben più pragmatico: grazie al loro algoritmo i fondatori di XR hanno stabilito che una protesta pacifica ha molte più probabilità di successo di una protesta violenta: il 53 contro il 25 per cento. Uno studio pubblicato nel 2011 ha invece dimostrato che per ottenere un significativo cambiamento sociale e politico può bastare il 3,5 per cento della popolazione. Questo numero, secondo Hallam e Bradbrook, dimostra che la rivoluzione sostenibile non è un miraggio ma è alla portata, dovranno solo convincere due milioni e mezzo di persone.

Manifestanti di XR protestano a New York
“L’arresto è stato normalizzato durante le proteste, il carcere è il prossimo passo – ha dichiarato una giovane manifestante che ha preso parte alle proteste di Londra. – Il governo scoraggia le persone a impiegare la disobbedienza civile attraverso ripercussioni legali, ma ho raggiunto un punto in cui per allinearmi completamente alla mia morale non sono più disposta a vincolare le mie azioni a leggi ingiuste” © Stephanie Keith/Getty Images

Cosa chiede XR

Il gruppo ha effettuato tre richieste fondamentali:

Dite la verità

XR ha incalzato il governo a dire la verità sulla portata della crisi ecologica in corso dichiarando un’emergenza climatica. Il movimento parte dall’assunto che nessun leader politico in nessun paese è onesto con l’opinione pubblica circa l’entità o la gravità della minaccia e sulle contromisure che saranno adottate per contrastarla. Per questo dire la verità rappresenterebbe un atto radicale, da cui partirebbe un effettivo cambiamento. Grazie anche alle pressioni esercitate da XR, negli ultimi mesi numerosi comuni della Gran Bretagna (circa 60, tra cui Londra, Edinburgo, Cardiff, Leeds, Leicester, Oxford e Cambridge) hanno dichiarato emergenza climatica e si sono impegnati ad adottare misure volte a ridurre drasticamente le emissioni di CO2. La dichiarazione di emergenza climatica, secondo i fondatori di XR, avrebbe anche una forte valenza simbolica e cambierebbe il modo in cui i cittadini percepiscono i cambiamenti climatici.

Emissioni zero entro il 2025

La seconda richieste prevede una sostanziale riduzione delle emissioni di  gas serra, con l’obiettivo di raggiungere lo zero netto entro il 2025. Secondo XR non è più accettabile essere guidati da ciò che è ritenuto politicamente possibile, la politica deve ora essere guidata da ciò che è scientificamente necessario.

Assemblea dei cittadini

Il movimento chiede infine che venga riconosciuta una maggiore importanza alla volontà popolare tramite l’istituzione di un’assemblea dei cittadini che dovrebbe supervisionare i cambiamenti necessari per raggiungere gli obiettivi prefissati.

XR spera di avviare dei negoziati con il governo britannico, settimana prossima sono previsti incontri con il segretario dell’Ambiente Michael Gove e il ministro dell’Energia Claire Perry.

Manifestante arrestata a Oxford Circus
La strategia di fare arrestare un elevato numero di manifestanti ricorda le tattiche di arresto di massa adottate dal movimento pacifista britannico “Committee of 100” nel 1961© Leon Neal/Getty Images

L’occupazione di Londra

Per undici giorni, dal 15 al 25 aprile, le strade della capitale inglese sono state teatro delle pacifiche e creative proteste dei manifestanti di XR che, tra le altre cose, hanno marciato sull’aeroporto di Heathrow e si sono incatenati alla casa di Jeremy Corbyn, leader del partito laburista. In questo lasso di tempo il governo ha impiegato oltre 10mila agenti di polizia, i quali hanno arrestato circa 1.130 persone (tra cui un uomo di 83 anni). In occasione dell’Earth day del 22 aprile era presente a Londra anche Greta Thunberg, che ha espresso il proprio appoggio a XR. Al termine dell’occupazione gli organizzatori di XR hanno dichiarato che, nonostante abbiano deciso di ritirarsi, “la vera azione inizia ora, serve creare leader e comunità di protesta in tutto il mondo, allargare il network di Extinction Rebellion. Lasceremo le location fisiche, ma nel mondo è stato aperto uno spazio per la verità”. Gli organizzatori della protesta hanno infine ringraziato i londinesi per aver aperto i loro cuori, “sappiamo di aver reso difficili le vostre vite, ma non lo facciamo alla leggera, lo facciamo solo perché è un’emergenza”.

La firma di Banksy

Nei giorni delle proteste è apparso a Londra un nuovo murale del geniale writer inglese Banksy, che avrebbe partecipato alle manifestazioni di XR. Il murale è infatti stato realizzato nei giorni delle proteste in una strada nei pressi di Marble Arch, sede di uno degli accampamenti dei militanti del movimento ambientalista. Il disegno raffigura un bambino, inginocchiato vicino a una piantina appena interrata, che regge in mano il simbolo del movimento e reca la scritta: “From this moment despair ends and tactics begin” (“Da questo momento la disperazione finisce e iniziano le tattiche”).

 

L’espansione di Extinction Rebellion

La manifestazione di Londra è stata senza dubbio quella più efficace e cha ha visto il maggior numero di partecipanti, si sono però svolte manifestazioni analoghe in circa 80 città, tra cui Milano, Torino e Roma, suddivise in 33 paesi. “Queste sono le prime risposte di ribellione internazionale: la disobbedienza civile funziona quando non s’interrompe mai – ha detto Marco Bertaglia, 49 anni, coordinatore italiano di Extinction Rebellion. – Lo vedremo anche in Italia, dove sta crescendo il movimento fino a quando raggiungerà una massa critica”.

La Gran Bretagna proclama l’emergenza climatica

XR ha già ottenuto un primo, importante traguardo: la Camera dei comuni britannica ha infatti approvato lo scorso primo maggio una mozione presentata dall’opposizione laburista che dichiara lo stato di “emergenza climatica”. La Gran Bretagna diventa così la prima nazione al mondo a intraprendere una simile iniziativa dall’elevato valore simbolico ma che presuppone l’adozione di misure concrete per arginare tale emergenza. “Questo può essere l’inizio di una serie di azioni – ha affermato il ledaer del partito laburista, Jeremy Corbyn. – Ci assumiamo l’impegno di lavorare con altri paesi per allontanare la catastrofe climatica e per ricordare a Donald Trump che non può ignorare gli accordi internazionali”.

Manifestazione di Extinciton Rebellion a Westminster
Anche se nessuna delle richieste di Extinction Rebellion è stata finora accolta, l’impatto del movimento è già evidente. Hanno riscosso il sostegno del partito laburista e diversi politici hanno improvvisamente iniziato a parlare di cambiamenti climatici e delle azioni necessarie per arginarli © Jack Taylor/Getty Images

Il seme del cambiamento

Sembrava impensabile solo un anno fa, eppure la ribellione è iniziata e non ha solo il volto, dolce e severo al tempo stesso, di Greta. In tutto il mondo migliaia di persone, dopo decenni di apatia, stanno facendo sentire la propria voce, dissentendo apertamente con le politiche che hanno portato la Terra sull’orlo del collasso ecologico e avviato la sesta estinzione di massa della storia del pianeta. Grazie alle proteste e alle manifestazioni degli ultimi mesi, e alla copertura mediatica che hanno ricevuto, la verità sulla crisi climatica e la minaccia che rappresenta per l’umanità sono ora di dominio pubblico e non possono più essere ignorate da chi detiene il potere. Il velo di Maya è stato finalmente squarciato e la verità, con le sue terribili conseguenze, si dispiega davanti ai nostri occhi. La frase del filosofo britannico John Locke, che campeggia in cima alla Dichiarazione di ribellione di XR, sottolinea la necessità di inaugurare una nuova epoca di verità, da cui un reale cambiamento non può prescindere. “Amare la verità in nome della verità è l’elemento principale della perfezione umana in questo mondo, e il seme di tutte le altre virtù”.

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