L’amministrazione Usa ha sospeso le domande per l’immigrazione delle persone provenienti da 19 paesi. Nel frattempo vanno avanti le retate nelle città.
La Corte suprema del Sudafrica ha concesso ai cittadini adulti la possibilità di fumare marijuana in casa e coltivarne piccole quantità.
Dal 18 settembre i maggiorenni del Sudafrica possono fumare marijuana, purché non lo facciano nei luoghi pubblici. Lo ha stabilito una sentenza della Corte suprema.
Arrestate per aver fatto uso di cannabis, tre persone si sono difese dicendo che il divieto di consumarla “fosse un’intromissione ingiustificata nella loro sfera privata”; il vicepresidente della Corte, Raymond Zondo, ha dato loro ragione stabilendo che “il possesso per uso personale e il consumo di marijuana in privato non è da considerarsi un reato da parte di un adulto”. Anche coltivarla, sempre nelle stesse modalità, diventa legale mentre prima il rischio era quello di pagare una multa, andare in prigione e macchiare la propria fedina penale.
Resta comunque illegale fumare marijuana nei luoghi pubblici, venderla o possederne grandi quantità. La Corte sudafricana non ha però chiarito quanti grammi siano da considerarsi per uso personale: a deciderlo sarà il parlamento, che entro 24 mesi ha l’obbligo di promulgare una legge a riguardo.
I ministri della Salute e della Giustizia sudafricani erano contrari alla legalizzazione della marijuana, ritenendola pericolosa. Circa un centinaio di attivisti che si erano radunati fuori dal tribunale a Johannesburg hanno invece accolto la notizia con grande entusiasmo, intonando canzoni risalenti al periodo dell’apartheid e gridando “Weed are free now”, un gioco di parole: “We are free now” vuol dire “siamo liberi”, weed significa erba. Jeremy Acton, leader del Dagga party – dagga è come viene comunemente chiamata la marijuana in Sudafrica – crede inoltre che il consumo di cannabis dovrebbe essere consentito anche nei luoghi pubblici.
South Africa’s top court legalized growing and using marijuana in private i.e. at home, saying it should be regulated in the same way as tobacco or alcohol. pic.twitter.com/ORnw6w1Ac9
— AJ+ (@ajplus) 18 settembre 2018
A giugno del 2018 il Canada ha legalizzato la marijuana a scopo ricreativo, diventando così l’unico paese del G7 ad aver compiuto questa scelta, fatta eccezione per alcuni stati americani come la California, il Colorado e l’Oregon. Nel continente africano solo due stati, lo Zimbabwe e il Lesotho, consentono l’uso della cannabis nel trattamento di patologie gravi. Probabilmente la legalizzazione in Sudafrica determinerà un calo nel numero di arresti e aiuterà a ridimensionare il potere delle bande criminali, ma potrebbe avere risvolti negativi la cui portata dev’essere ancora compresa: uno di questi è la nascita dei cosiddetti influencer della marijuana, persone con milioni di follower che la pubblicizzano sui social media.
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