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Disastro ambientale a Santander in Colombia, dove uno sversamento di petrolio ha causato migliaia di vittime tra la fauna locale. È l’incidente più grave degli ultimi anni.
È una lunga chiazza di petrolio, quella che scorre lungo il fiume Magdalena, uno dei maggiori corsi d’acqua della Colombia. Lo sversamento sarebbe da imputare all’esplosione di un pozzo petrolifero avvenuta lo scorso 12 marzo e gestito dalla compagnia petrolifera Ecopetrol. Non è chiara la quantità fuoriuscita e riversatasi nel fiume: secondo la compagnia sarebbero qualche centinaio di barili (550), mentre per i gruppi attivi nella zona si tratterebbe di 24mila barili. Il dato di fatto è che la marea nera, scorrendo lungo il corso d’acqua nella regione di Santander, avrebbe già ucciso 2.400 tra anfibi, rettili, uccelli e mammiferi.
Non solo, sarebbero centinaia le persone rimaste senza cibo né acqua, perché essenzialmente legate alle risorse fornite dal fiume Magdalena. La popolazione del luogo inoltre lamenta mal di testa, nausea e altri sintomi di malessere. “È qualcosa che non è mai accaduto”, ha detto Julio Carrizosa a France24. “È una dimostrazione di ciò che può succedere quando si estrae petrolio in luoghi vulnerabili, in luoghi dove le persone vivono ancora della natura”.
#Atención | Cada dos horas realizamos monitoreos ambientales: toma de muestra en las fuentes hídricas (quebrada La Lizama, caño La Muerte, río Sogamoso y río Magdalena) para análisis fisicoquímicos en cuerpos de agua y sedimentos. #DetenganDerrameLisama158 pic.twitter.com/mZ1C6WHGFj
— Ecopetrol (@ECOPETROL_SA) 22 marzo 2018
Claudia Gonzalez della National authority of environmental licensing (Anla) afferma che 70 famiglie sono state curate per complicazioni mediche a causa della fuoriuscita di petrolio, mentre sarebbero circa 1.200 gli animali della foresta tropicale salvati, secondo quanto riferisce la Ecopetrol. Il ministro dell’Ambiente Luis G. Murillo ha inoltre scritto su Twitter che: “Anla procederà ad imporre sanzioni forti ed esemplari alla Ecopetrol per non aver aggiornato la popolazione sui piani di emergenza”.
Si en algún momento @ECOPETROL_SA ocultó información que pudiera evitar este desastre se sancionará. La compañía petrolera tiene que compensar a afectados y empezar inmediatamente restauración de los ecosistemas. Esperamos presencia presidentes de la empresa y la @ANHColombia pic.twitter.com/fwD8D99ZwV
— Luis G. Murillo (@LuisGMurillo) 26 marzo 2018
In una nota rilasciata il 2 aprile, la compagnia petrolifera informa di aver installato un’unità in grado di chiudere e sigillare definitivamente il pozzo, affermando che dal 30 marzo non ci sono più perdite. Ecopetrol inoltre spiega che sta lavorando per contenere il petrolio, attraverso dighe e altre opere civili, e riuscire in questo modo a raccoglierlo.
Nel frattempo Reuters fa sapere che l’ufficio del procuratore generale della Colombia ha avviato un’indagine per determinare se i funzionari della compagnia petrolifera statale Ecopetrol possano essere ritenuti responsabili dello sversamento e come di dovrà procedere legalmente nei loro confronti.
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