
G7 Ambiente. La fine dei sussidi alle fonti fossili, nonostante le promesse, esiste solo sulla carta
Il G7 aveva garantito di porre fine a qualsiasi sostegno pubblico a carbone e petrolio entro il 2025. Ad oggi, però, nulla di fatto.
Il G7 aveva garantito di porre fine a qualsiasi sostegno pubblico a carbone e petrolio entro il 2025. Ad oggi, però, nulla di fatto.
Un giornalista attivista è morto dopo la caduta dal ponte di una casa su un albero durante lo sgombero della polizia secondo gli ambientalisti, le forze dell’ordine negano.
Sabato 8 settembre migliaia di persone, in 89 diversi paesi, si riuniranno per chiedere un futuro 100% rinnovabile. Il loro motto è Rise for climate.
Per salvarsi il posto come primo ministro australiano, Malcolm Turnbull rinuncia al piano per la riduzione delle emissioni mentre gli aborigeni combattono contro una delle miniere di carbone più grandi al mondo.
Per la prima volta in assoluto, un fondo sovrano cede tutti i suoi investimenti nei combustibili fossili. La storica decisione è stata presa dall’Irlanda.
Le economie cosiddette avanzate spendono ancora enormi risorse per finanziare l’industria dei combustibili fossili, secondo uno studio pubblicato in concomitanza col G7.
Una ricerca della Colorado School of Public Health, ha rilevato che vivere a meno di 150 metri da un pozzo determina un aumento del rischio di contrarre il cancro otto volte di più dispetto alla soglia di rischio più alta indicata dall’Epa.
Decisione storica da parte del governo Nuova Zelanda guidato da Jacinda Ardern. Non ci saranno nuove concessioni. Per il primo ministro è il primo passo per diventare una nazione carbon neutral.
Lo scorso anno sono aumentati i finanziamenti a carbone, petrolio da sabbie bituminose, trivelle offshore. Il totale è di 115 miliardi di dollari.
Un libro illustrato per bambini sul declino dei combustili fossili e il bisogno di passare alle fonti rinnovabili. Con Ciao ciao petrolio Harriet Russell parla alle nuove generazioni, incoraggiandole ad avere cura del Pianeta.