Quali sono le imprese più attive nella tutela dei diritti umani
Corporate Human Rights Benchmark ha pubblicato una classifica che valuta l’impegno delle imprese nella tutela dei diritti umani.
Corporate Human Rights Benchmark ha pubblicato una classifica che valuta l’impegno delle imprese nella tutela dei diritti umani.
Atossa Soltani, fondatrice di Amazon Watch – ong che tutela la foresta pluviale e si batte per i diritti degli indigeni nel bacino amazzonico – racconta la sua lotta contro lo sfruttamento di petrolio e gas al fianco della tribù colombiana degli U’wa.
Il volume d’affari complessivo annuale dell’agromafia è salito a 21,8 miliardi di euro con un balzo del 30 per cento nell’ultimo anno e questa stima è ancora largamente approssimativa per difetto, perché restano inevitabilmente fuori i proventi derivanti dagli investimenti effettuati in diverse parti del mondo dalle organizzazioni criminali. Lo spiega il Rapporto Agromafie 2017 di
Le grandi aziende di tutto il mondo si impegnano a sufficienza sul tema dei diritti umani, dichiarando pubblicamente le proprie responsabilità e i processi messi in atto per rispettarli ed evitare abusi? La risposta, purtroppo, è “non ancora“: lo dimostra una monumentale analisi condotta da Vigeo Eiris su oltre tremila società. La media è bassa, ma l’Europa si
Amnesty e una video-inchiesta di Sky News denunciano lo sfruttamento dei bambini nelle miniere di cobalto nella Repubblica Democratica del Congo.
L’Osservatorio sulla Casa è un progetto permanente di Leroy Merlin che mira ad interpretare e riprogettare la casa di domani, coinvolgendo esperti del settore, università e istituzioni.
Sono sempre più numerosi i bambini birmani che dalle campagne si recano nelle metropoli in espansione in cerca di lavoro dopo l’apertura al libero mercato.
Rinnovabili ed efficienza energetica sono una macchina che non si può fermare. Lo scrive Barack Obama sulla prestigiosa rivista scientifica Science.
L’Italia è rimasto l’unico paese d’Europa a non dare un sostegno economico ai più deboli, ma ora il governo pensa a un decreto per rimediare al più presto con il reddito di inclusione.
Molto presto le multinazionali francesi saranno obbligate a vigilare sul rispetto dei diritti umani lungo tutta la loro supply chain.