Quest’anno un’intensificazione delle precipitazioni nella parte settentrionale della fascia tropicale che avvolge l’Africa ha reso più verde la parte di deserto del Sahara che confina col Sahel.
Quali sono le imprese più attive nella tutela dei diritti umani
Corporate Human Rights Benchmark ha pubblicato una classifica che valuta l’impegno delle imprese nella tutela dei diritti umani.
Per essere realmente competitive le imprese devono garantire il rispetto dei diritti umani e dell’ambiente, temi verso cui i consumatori sono sempre più sensibili. L’assenza di queste condizioni può dare vita a condizioni deprecabili, come lavori precari con salari da fame, i popoli indigeni possono essere espropriati delle loro terre ancestrali e gli individui possono essere sottoposti a forme di schiavitù moderna.
La classifica delle aziende virtuose
L’associazione Corporate Human Rights Benchmark ha stilato una classifica che valuta proprio le performance delle imprese nella tutela dei diritti umani, cercando di evidenziare i vantaggi morali e commerciali per le aziende più virtuose. La classifica è il risultato di un’indagine durata circa due anni e che ha analizzato l’operato di oltre quattrocento aziende.
Buoni e cattivi
Tra le aziende che si impegnano maggiormente, secondo la classifica, figurano Bhp Billiton, Marks & Spencer, Rio Tinto, Nestlé, Adidas e Unilever, mentre le società che hanno ottenuto i punteggi più bassi sono Costco Wholesale, Macy, Grupo Messico e Yum!
Uno stimolo per migliorare
Secondo Mark Wilson, del gruppo assicurativo Aviva, questa classifica potrà essere uno stimolo per le imprese per migliorare le proprie performance. “La concorrenza è positiva quando viene utilizzato per fare del bene, una maggiore trasparenza e il desiderio di migliorare la propria posizione in classifica potrà innescare una corsa verso l’alto nel rispetto dei diritti umani da parte delle aziende”.
Gli indicatori della classifica
Per stilare la classifica Corporate Human Rights Benchmark ha esaminato, basandosi sulle informazioni disponibili al pubblico, le politiche delle imprese, la governance, le pratiche, la trasparenza e il modo in cui rispondono alle accuse di violazioni dei diritti umani.
Uno strumento per investitori e governi
I risultati dell’indagine potranno essere impiegati dagli investitori per valutare le possibilità di investimento, identificando preventivamente gli eventuali rischi per i diritti umani. La classifica potrà inoltre essere utilizzata dai governi per incentivare la trasparenza e il rispetto dei diritti umani da parte delle imprese.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il governo e un gruppo di aziende private punta a radere al suolo un’area di foresta in Indonesia grande quanto 112 volte la superficie di Washington.
La siccità record in Brasile ha reso ancora più devastanti le migliaia di incendi in Amazzonia, nella savana del Cerrado e nel Pantanal.
Il riciclo di tutto l’alluminio in circolazione consente un risparmio energetico del 95 per cento rispetto a produrlo ex novo: Cial spiega come si fa.
Sulle Dolomiti sono apparsi degli adesivi che invitano a riflettere sugli impatti dell’overtourism. Dopo Spagna e Grecia, il dibattito arriva anche in Italia.
Anche nel 2023 il centro e il sud America sono state le zone del mondo più pericolose per i difensori dell’ambiente, conferma la ong Global witness.
I tre Paesi del Pacifico, assediati dall’innalzamento degli oceani, hanno presentato proposta formale alla Corte penale internazionale.
Si parla per ora di 230 vittime, di cui 128 uccise da frane e inondazioni improvvise. Centinaia di migliaia di persone evacuate e danni alle fabbriche
Il 22 aprile 2021 è entrato in vigore l’accordo di Escazú, per la tutela delle persone che si battono per l’ambiente in America Latina.