Quali sono le imprese più attive nella tutela dei diritti umani

Corporate Human Rights Benchmark ha pubblicato una classifica che valuta l’impegno delle imprese nella tutela dei diritti umani.

Per essere realmente competitive le imprese devono garantire il rispetto dei diritti umani e dell’ambiente, temi verso cui i consumatori sono sempre più sensibili. L’assenza di queste condizioni può dare vita a condizioni deprecabili, come lavori precari con salari da fame, i popoli indigeni possono essere espropriati delle loro terre ancestrali e gli individui possono essere sottoposti a forme di schiavitù moderna.

Lavoro in Bangladesh
Il rispetto dei diritti umani è ormai un requisito fondamentale per la reputazione delle aziende e per la loro percezione da parte di investitori ed acquirenti © Allison Joyce/Getty Images

La classifica delle aziende virtuose

L’associazione Corporate Human Rights Benchmark ha stilato una classifica che valuta proprio le performance delle imprese nella tutela dei diritti umani, cercando di evidenziare i vantaggi morali e commerciali per le aziende più virtuose. La classifica è il risultato di un’indagine durata circa due anni e che ha analizzato l’operato di oltre quattrocento aziende.

Buoni e cattivi

Tra le aziende che si impegnano maggiormente, secondo la classifica, figurano Bhp Billiton, Marks & Spencer, Rio Tinto, Nestlé, Adidas e Unilever, mentre le società che hanno ottenuto i punteggi più bassi sono Costco Wholesale, Macy, Grupo Messico e Yum!

Un minore che lavora
In tutto il mondo sono almeno 168 milioni i bambini e gli adolescenti costretti a lavorare, spesso svolgendo lavori pericolosi © Rahman Roslan/Getty Images

Uno stimolo per migliorare

Secondo Mark Wilson, del gruppo assicurativo Aviva, questa classifica potrà essere uno stimolo per le imprese per migliorare le proprie performance. “La concorrenza è positiva quando viene utilizzato per fare del bene, una maggiore trasparenza e il desiderio di migliorare la propria posizione in classifica potrà innescare una corsa verso l’alto nel rispetto dei diritti umani da parte delle aziende”.

Gli indicatori della classifica

Per stilare la classifica Corporate Human Rights Benchmark ha esaminato, basandosi sulle informazioni disponibili al pubblico, le politiche delle imprese, la governance, le pratiche, la trasparenza e il modo in cui rispondono alle accuse di violazioni dei diritti umani.

Membri di una tribù dell'Amazzonia brasiliana
Spesso i diritti delle popolazioni indigene vengono calpestati da grandi aziende, ad esempio per la costruzione di dighe o oleodotti © Buda Mendes/Getty Images

Uno strumento per investitori e governi

I risultati dell’indagine potranno essere impiegati dagli investitori per valutare le possibilità di investimento, identificando preventivamente gli eventuali rischi per i diritti umani. La classifica potrà inoltre essere utilizzata dai governi per incentivare la trasparenza e il rispetto dei diritti umani da parte delle imprese.

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