Bayer-Monsanto, il giorno X è oggi. Cosa cambierà per l’agricoltura globale
Monsanto diventa proprietà di Bayer, che ne spazza via il nome per motivi d’immagine. E l’agricoltura è sempre più il regno di poche grandi corporation.
Monsanto diventa proprietà di Bayer, che ne spazza via il nome per motivi d’immagine. E l’agricoltura è sempre più il regno di poche grandi corporation.
Dopo la Commissione europea, anche il dipartimento di Giustizia americano dice sì. Ormai mancano pochi dettagli e la fusione Bayer-Monsanto sarà realtà.
Più di 30 anni di campagne, in più di 70 fotografie. È l’ambizioso obiettivo del libro che per la prima volta racconta la storia di Greenpeace Italia, attraverso le voci degli attivisti che hanno difeso l’ambiente a qualunque costo.
Secondo la Commissione europea, la mega-fusione tra Bayer e Monsanto non è un problema per la concorrenza. Ma non è ancora detta l’ultima parola.
Le sementi del mondo non possono essere in mano di pochi. L’Unione europea deve dire no alle megafusioni delle multinazionali nell’interesse di agricoltori e consumatori. L’editoriale di Navdanya International.
Uno studio recente afferma che il mais ogm non comporterebbe rischi per la salute umana, animale e ambientale: FederBio, dopo averlo attentamente analizzato, ne elenca tutte le inesattezze. E le segnala ai comitati etici delle università che lo hanno divulgato.
Tra le varie colture minacciate dal riscaldamento globale c’è il cacao, Mars vorrebbe scongiurarne l’estinzione alterandone il dna. Ma gli ogm non sono la soluzione.
La corruzione per introdurre illegalmente il cotone bt in India si sta ripetendo con la senape ogm. Gli agrocoltori e la biodiversità vengono sacrificati in nome del profitto della Monsanto. Perché la senape ogm non deve essere approvata in India, spiegato dalla scienziata, ecologista e attivista Vandana Shiva.
Un mondo libero da sostanze chimiche velenose è possibile. E le soluzioni sono nelle nostre mani. L’editoriale della direttrice di Navdanya International, l’organizzazione che ha l’obiettivo di proteggere la natura, la biodiversità e il diritto al cibo e ai semi.
Secondo i giudici europei le coltivazioni ogm non possono essere vietate se non ci sono comprovati rischi per l’uomo o l’ambiente. Ma la posizione “no ogm” dell’Italia non cambia: la sentenza infatti è superata dalla legislazione vigente dal 2015.