Come si cura la malaria, in Africa
Da giugno l’epidemia di malaria in Uganda non lascia scampo. E colpisce soprattutto loro, i bambini. I “perché” sono tanti e non sempre facili da accettare. Il racconto dall’ospedale di Kalongo.
Da giugno l’epidemia di malaria in Uganda non lascia scampo. E colpisce soprattutto loro, i bambini. I “perché” sono tanti e non sempre facili da accettare. Il racconto dall’ospedale di Kalongo.
A 25 anni dal disco d’esordio, il cantautore Daniele Silvestri racconta l’Italia che non ha perso la calma. Come quella di Emergency, che dal 1994 ha curato 10 milioni di vite.
10 milioni di persone vittime di guerra, mine antiuomo e povertà sono state curate da Emergency in 18 paesi del mondo. Sostenere l’organizzazione vuol dire questo: esserci e combattere perché le cure gratuite e di qualità siano garantite a ogni essere umano.
Ad otto mesi dal sequestro della nave Aquarius, Medici senza frontiere torna a salvare migranti in mare una nuova imbarcazione battente bandiera norvegese.
A sei anni dalla sua visita a Lampedusa, papa Francesco ha celebrato messa per i migranti e i loro soccorritori: “Sono persone, non solo questioni sociali”.
“Ho sentito un obbligo morale di aiutare chi non aveva le mie stesse opportunità”. Si descrive così Carola Rackete, la trentunenne tedesca che ha salvato 42 persone in mare e ora sfida le autorità.
Numerosi eventi e artisti internazionali animeranno Milano, dove Emergency è nata 25 anni fa con l’obiettivo di garantire cure gratuite alle vittime delle guerre, delle mine e della povertà. Ad oggi, l’ong ha curato 10 milioni di persone.
Nell’idea di cura di Emergency c’è “la bellezza come rispetto verso persone profondamente segnate dalla guerra”. Il bando Design contro la guerra è una chiamata per trovare soluzioni creative per soddisfare bisogni e desideri della vita e della cura in territori che cercano la pace.
Per l’Ohchr, le misure varate in primavera per fermare le navi delle ong nel Mediterraneo “intensificano il clima di ostilità e xenofobia contro i migranti”
Nelle foto di Giulio Piscitelli, in mostra a Milano in occasione dei 25 anni di Emergency, c’è la forza delle vittime. E sono un atto di accusa contro una guerra troppo lunga e normalizzata, “come un oggetto estraneo nel corpo bellissimo di un Paese senza pace”.