Se i “rifugiati” siamo noi
Il 20 giugno è la Giornata mondiale del rifugiato. Quest’anno forse la vivremo diversamente: l’editoriale della direttrice della comunicazione Avsi.
Il 20 giugno è la Giornata mondiale del rifugiato. Quest’anno forse la vivremo diversamente: l’editoriale della direttrice della comunicazione Avsi.
Per un migrante che vive in Italia da pochi anni, comprendere e attuare correttamente le misure di contenimento del Covid-19 può non essere scontato.
Cosa significa lavorare nell’ambito della cooperazione allo sviluppo ai tempi del coronavirus? L’editoriale della direttrice della comunicazione Avsi.
Emergency continua a offrire supporto psicologico e assistenza infermieristica alla popolazione del centro Italia colpita dal sisma nel 2016, dove oggi il restare a casa diventa qualcosa di estremamente complesso.
Le organizzazioni non governative hanno avviato numerosi progetti di sostegno ai malati, alla popolazione e al personale sanitario. In Italia e non solo.
Dal volontariato in India alla fondazione della ong Still I rise, fino alla candidatura al premio Nobel per la Pace. L’intervista a Nicolò Govoni, il ventisettenne italiano che da anni si batte per assicurare l’educazione all’interno dei campi profughi.
Le tribù della valle dell’Omo in Etiopia vivono a stretto contatto con la natura e il fiume da cui dipendono. Questo reportage esclusivo racconta come la costruzione di una diga, i cambiamenti climatici e un boom turistico stiano mettendo a dura prova la loro capacità di preservare stili di vita ancestrali.
Scopriamo, attraverso le testimonianze di medici e volontari, com’è trascorrere il Natale nei centri Emergency.
Anthropoceano di Iena Cruz è un grande murale nella zona Lambrate di Milano che racconta il nostro impatto sugli ecosistemi marini. Realizzato con l’innovativa pittura Airlite, è in grado di ridurre l’inquinamento atmosferico.
Da giugno l’epidemia di malaria in Uganda non lascia scampo. E colpisce soprattutto loro, i bambini. I “perché” sono tanti e non sempre facili da accettare. Il racconto dall’ospedale di Kalongo.