
Perché il Bangladesh è infiammato dalle proteste
Cinque persone sono morte nelle proteste che stanno infiammando il Bangladesh contro la visita del primo ministro indiano, Narendra Modi.
Cinque persone sono morte nelle proteste che stanno infiammando il Bangladesh contro la visita del primo ministro indiano, Narendra Modi.
Arrestata per aver mostrato sostegno agli agricoltori. È l’allarmante vicenda che ha come protagonista una 22enne indiana, attivista di Fridays for future.
Da mesi migliaia di agricoltori indiani protestano contro la riforma agraria. Per impedire agli agricoltori di coordinarsi, ora il governo ha tagliato internet.
In oltre 100 città russe ci sono stati cortei contro il presidente Putin e per chiedere la liberazione dell’oppositore politico Alexei Navalny.
Il presidente in carica Museveni è stato dichiarato vincitore delle elezioni in Uganda dalla commissione elettorale, ma non mancano le denunce di irregolarità.
Uno sguardo al recente picco di violenza in Uganda, dove almeno 45 persone sono morte in seguito ai disordini legati all’arresto del candidato dell’opposizione Bobi Wine.
Oltre alle proteste in Nigeria, anche la Guinea Conakry e il Camerun sono sconvolti dall’impunità con cui agiscono le forze di sicurezza. E la distanza tra popolazione e governi aumenta spaventosamente.
Spinto dalle proteste, il Bangladesh ha adottato la pena capitale per punire gli stupri, ma servono altre soluzioni per fermare la violenza sessuale sistemica nel paese.
Dopo l’impeachment a Vizcarra e le dimissioni del suo successore Merino a causa delle proteste della popolazione, il presidente è ora il centrista Sagasti.
Il parlamento del Perù ha votato l’impeachment per il premier Martín Vizcarra per corruzione. Il popolo peruviano è sceso in piazza, denunciando un colpo di stato.