
Australia, il governo non valuta più le principali minacce per le specie a rischio
Il sistema di valutazione delle minacce alla fauna dell’Australia, secondo i conservazionisti, è inadeguato a prevenire l’estinzione delle specie in pericolo.
Il sistema di valutazione delle minacce alla fauna dell’Australia, secondo i conservazionisti, è inadeguato a prevenire l’estinzione delle specie in pericolo.
Dopo che le fiamme hanno devastato il suo habitat, si temeva la specie fosse estinta. I ricercatori hanno però documentato la presenza di diversi esemplari che potrebbero aiutare a scongiurarne la scomparsa.
Nonostante il blocco per coronavirus, è stata completata un’importante operazione di conservazione. Cinque esemplari di corriere della Nuova Zelanda, sono stati trasferiti su un’isola priva di predatori.
I primi koala salvati dalle fiamme sono stati reintrodotti in natura e un piccolo marsupiale che si credeva estinto, è sopravvissuto.
Grazie ai grandi sforzi di conservazione, i rinoceronti neri stanno gradualmente aumentando, con un tasso di crescita annuale del 2,5 per cento.
La madre e il suo cucciolo erano stati avvistati per la prima volta nel 2016. Ora le due giraffe bianche del Kenya sono state barbaramente uccise dai bracconieri, e si ritiene che al mondo rimanga soltanto un esemplare con le stesse caratteristiche.
Dal 1950 più di quattro milioni di cetacei sarebbero morti come “prede accessorie” nelle reti usate per pescare i tonni.
Alla Cop 13 di Gandhinagar sono state prese importanti decisioni per ridurre il declino delle specie migratorie in tutto il mondo.
In soli 23 giorni i ricercatori hanno osservato 55 balenottere azzurre. È il numero più elevato mai registrato dopo che la caccia commerciale le aveva quasi condotte all’estinzione.
Quasi duecento albatri sono stati usati per individuare e segnalare la presenza di navi sospette e garantire la tutela degli ecosistemi marini.