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La “terminator” dei matrimoni precoci. È il soprannome di Theresa Kachindamoto, una capotribù che annulla i matrimoni in età infantile in Malawi, per riportare le bambine a scuola e ridare loro un futuro.
Se fossi una bambina e vivessi in Malawi, avresti una possibilità su due di sposarti prima di diventare maggiorenne. In questo caso, dovresti abbandonare la scuola perché con molta probabilità rimarresti incinta subito dopo. Nel paese con uno dei tassi più alti al mondo di matrimoni precoci, dove il 50 per cento delle donne si sposa prima di compiere 18 anni, c’è una donna che si batte per loro, e che sta vincendo. È Theresa Kachindamoto, una capotribù anziana che lotta per annullare, e prevenire, i matrimoni in età infantile per riportare le bambine a scuola affinché terminino la loro istruzione. Ad oggi ha annullato più di mille unioni e, non a caso, è soprannominata la “terminator” dei matrimoni precoci.
Theresa Kachindamoto è una capotribù anziana del distretto di Dedza, in Malawi, e una dei 300 leader tribali presenti nel paese. In Malawi queste figure sono custodi della tradizione, ma hanno il diritto e il potere di cambiare o abolire alcune pratiche culturali, proprio come i matrimoni precoci. Un’autorità che Kachindamoto esercita su 551 capitribù.
“Quando sono arrivata in questi villaggi ho visto tante ragazze di 12, 13 o 14 anni avere già due figli”, ha raccontato Kachindamoto. “Mi sono arrabbiata, perché sono troppo piccole per poter avere un bambino. Così mi sono detta no, questo è troppo. Devo fare qualcosa. Se il capo villaggio permette alle bambine di sposarsi, lo caccio”. Da quel momento è iniziata la sua missione per arginare questo fenomeno e ridare alle bambine il diritto all’istruzione.
Un’impresa che Kachindamoto ha iniziato cercando di identificare le ragazze vittime di questa pratica, appoggiandosi a una rete di donne locali, The mother’s group, il cui obiettivo è assicurarsi che le bambine che hanno lasciato la scuola a causa di un matrimonio o di una gravidanza ritornino alla loro istruzione. “Andiamo di casa in casa a cercare le ragazze”, ha raccontato una delle donne parte del gruppo.
Le cause dietro ai matrimoni precoci nel paese si ritrovano molto spesso nelle tradizioni e nella povertà. Infatti, molte famiglie obbligano le proprie figlie a sposarsi perché non riescono a provvedere alle necessità primarie e credono che una volta sposate possano portare qualcosa in più grazie al marito.
I miei genitori non potevano provvedere ai miei bisogni primari, così ho deciso di trovare un fidanzato, e sono rimasta incinta. Glory Mwale – sposata a 16 anni, incinta a 16
La missione di Kachindamoto è stata resa possibile anche grazie a UN Women (l’ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianza e l’empowerment femminile) che ha supportato la leader nelle sue campagne e attività, definendo i matrimoni precoci “una violazione dei diritti umani delle bambine e una pratica pericolosa per la loro salute, istruzione e integrità, oltre ad avere un impatto sul loro sviluppo futuro ed esponendole al rischio di violenze”.
Il lavoro nei villaggi del Malawi sta funzionando, ma la sfida che rimane aperta è quella di costruire un nuovo approccio collettivo a questi temi, dai genitori ai leader fino alle ragazze. Così Kachindamoto cerca di collaborare con i capitribù e parlare con i genitori per convincerli che l’istruzione è la cosa più importante. “Cambiare le attitudini e i comportamenti richiede tempo, in particolare con i leader maschi e i genitori che guadagnano dai matrimoni di convenienza, forzati e in età prematura. Mentre parliamo, ci sono genitori che stanno allontanando le proprie figlie da scuola”.
Se educhi una ragazza, avrai qualsiasi cosa per il futuro. Theresa Kachindamoto
Nel 2017, inoltre, il paese ha fatto un passo avanti sulla questione grazie a un emendamento che ha alzato l’età legale per il matrimonio a 18 anni. In questo modo Kachindamoto ha l’autorità di far rispettare la legge in caso ci siano violazioni da parte dei genitori delle ragazze e dei leader. “Un elemento importante è sensibilizzare la comunità su questa legge, affinché tutti sappiano che i matrimoni con i minori di 18 anni sono illegali”, ha spiegato.
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Sconfiggere il fenomeno dei matrimoni in età precoce vuol dire anche parlare di sicurezza e salute. Infatti, una volta sposate, molte ragazze sono soggette a violenze di genere e violenze domestiche e quelle che rimangono incinta possono andare incontro a complicanze durante la gravidanza o durante il parto, causando morti precoci che contribuiscono al 20-30 per cento delle mortalità materna del paese.
Il passo successivo, imprescindibile, è il supporto di queste ragazze nelle loro scelte positive, soprattutto una volta che decidono di tornare a scuola. Spesso si ritrovano sole, senza il supporto della famiglia. Nonostante la chiusura di alcuni membri della comunità, le ragazze che riprendono la loro istruzione sono sempre di più e, in questo senso, la leader e i gruppi locali stanno cercando di costruire ostelli per le ragazze che sono costrette a percorrere lunghe distanze da casa fino a scuola.
Non credo sia giusto sposarsi presto solo per la mancanza delle necessità di base. Quindi ho deciso di non sposarmi finché non finisco gli studi, così potrò trovarmi un lavoro. Benedeta Matison, sposata a 15 anni, incinta a 15
Guardando al presente, e al futuro, Kachindamoto afferma di vedere le ragazze di Dedza come libere dai matrimoni precoci, e come donne del Malawi che possono finalmente decidere del loro futuro. Perché se il futuro del mondo dipende anche dalle donne, e un vero progresso sostenibile non esiste senza investire nelle bambine, la strada per la parità di genere parte proprio da un piccolo distretto del Malawi, in cui alle ragazze è stata ridata la propria istruzione, la propria adolescenza, e la propria libertà.
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