![GreenAnt, intelligenza artificiale e satelliti al servizio dell’agricoltura](https://cdn.lifegate.it/vIusq7F19tfFCxIRJ3Hnx7EjoS0=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/06/greenant.jpg, https://cdn.lifegate.it/UhcHqggZY5JaKUfM6O4_fvebM8Y=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/06/greenant.jpg 2x)
Una startup innovativa mette satelliti e AI al servizio degli agricoltori in difficoltà a causa dei cambiamenti climatici, ma anche di governi e imprese.
Partita la sperimentazione in centro città. Un biopurificatore, delle centraline solari e dei droni, monitoreranno e miglioreranno la qualità dell’aria urbana.
È a disposizione di tutti i cittadini torinesi la nuova installazione tra Corso Svizzera e via Medici. Un dispositivo capace di purificare l’aria, monitorarne la qualità, alimentato da rinnovabili. L’iniziativa, denominata Pure Air Zone è la prima sperimentazione avviata dal Torino Living Lab e ideata da U-earth.
In questo spazio pubblico, aperto a tutti, sarà possibile toccare con mano il bioreattore capace di purificare l’aria in maniera del tutto naturale. La tecnologia del sistema in questione, denominata Aircel, prevede di utilizzare microorganismi innocui in grado di abbattere inquinanti e allergeni degradandoli fisicamente, come in una sorta di digestione. L’azienda infatti spiega che “all’interno dei bioreattori viene inserito un additivo a base di microorganismi non patogeni e non geneticamente modificati, che creano le condizioni per assorbire tutte le sostanze inquinanti in maniera totalmente biologica”.
Aumentano e cambiano le tecnologie che le amministrazioni pubbliche possono utilizzare oggi per monitorare la qualità dell’aria cittadina. Come le centraline U-monitor: ogni 5 minuti rilevano diversi parametri e i dati raccolti possono essere analizzati da remoto tramite cloud. I dati raccolti nella piattaforma U-manager costituiscono poi il punto di partenza per effettuare i successivi confronti, a testimonianza della qualità dei risultati raggiunti dalla tecnologie Pure Air Zone. Non solo, le centraline saranno montate su droni che sorvoleranno le aree della città per valutare e confrontare i dati raccolti.
Che il capoluogo piemontese avesse avviato da tempo un percorso ben preciso per diventare una smart city è noto da tempo. Lo confermano le numerose iniziative, le startup e gli acceleratori sorti in questi anni. Come il Torino Living Lab, ovvero uno spazio aperto alla sperimentazione di nuove idee con il coinvolgimento dei cittadini.
“Il progetto Torino Living Lab è uno dei principali progetti che ha permesso a Torino di arrivare al secondo posto nella classifica delle capitali europee dell’innovazione”, spiega Enzo Lavolta, assessore all’innovazione della Città di Torino. “Questo testimonia la determinazione di questa amministrazione nel voler proseguire sulla strada della costruzione di una smart city a misura di cittadino, dove a vecchi ed emergenti problemi si prospettano soluzioni ed opportunità nuove, realizzate in condivisione con la cittadinanza, gli innovatori e le istituzioni”.
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