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L’economia verde e i lavori ad essa collegati sono in costante crescita in Toscana, nella quale si registra un boom di assunzioni.
Dici Toscana e pensi subito al verde delle sue morbide colline, dove ulivi e viti si abbracciano. La vocazione naturale della regione non è dunque in discussione, ha avuto però un notevole incremento anche la green economy. Nel 2015 si sono infatti registrate quasi 4mila assunzioni nei cosiddetti green jobs, ovvero quelle occupazioni che contribuiscono in modo significativo alla tutela dell’ambiente e a ridurre l’impronta ecologica.
“Nell’economia verde ci sono grandi occasioni che non dobbiamo perdere – ha affermato Mirko Lami della segreteria Cgil Toscana. – C’è bisogno di un netto cambio di mentalità, facendo proprie la cultura del riciclo e in generale dell’ambiente. L’agroalimentare è il settore con le migliori potenzialità, come dimostra il polo piombinese, che prevede nel suo progetto di rilancio numerosi posti di lavoro in ambito green, oltre che nelle bonifiche e nelle demolizioni”.
La Toscana si candida dunque come leader nel trainare la green economy nazionale, è quanto emerso dal seminario della Cgil Toscana sul futuro dei green jobs, svoltosi lo scorso 20 gennaio all’Istituto Stensen di Firenze.
La tendenza non è però circoscritta alla regione toscana, sono quasi tre milioni i lavoratori “verdi” italiani e nel 2015 120mila imprese hanno investito per ridurre il proprio impatto ambientale, il 36 per cento in più rispetto al 2014, per un totale di circa 372mila aziende, per un valore complessivo di oltre 102 miliardi di euro, pari al 10,3 per cento dell’economia nazionale.
“Il governo crede molto nelle potenzialità della green economy toscana e ritiene che dall’economia verde possa passare gran parte del rilancio della nostra economia”, ha affermato Silvia Velo, sottosegretario all’Ambiente, in occasione presente del seminario di Firenze.
La Toscana è inoltre coinvolta nel progetto europeo Egrejob (Euro-mediterranean green jobs), volto alla promozione dello sviluppo economico, sociale, ambientale e culturale dei paesi dell’area mediterranea nell’ambito della green economy.
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