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Disposto a rinunciare all’auto e a scegliere strutture green, è attratto dal patrimonio naturale e dalle tradizioni locali. Ecco come cambia l’identikit dell’ecoturista.
Utilizzano il web per informarsi, scelgono strutture ricettive che abbracciano politiche di sostenibilità, per raggiungerle rinuncerebbero volentieri all’automobile. Questa la fotografia scattata dal 5° Rapporto “Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo”, realizzato da Fondazione UniVerde e Ipr Marketing e presentato in occasione della giornata inaugurale del Borsa Internazionale del Turismo a Fiera Milano (Bit 2015).
Ad aprire i lavori l’amministratore delegato di Fiera Milano Enrico Pazzali: “Questo è un anno straordinario per il turismo italiano, l’anno di Expo e avremo il più grande progetto turistico da 20 anni a questa parte. Si tratta di una grande opportunità. Le persone vogliono affiancare dei progetti concreti all’idea di sostenibilità”.
Il trend risulta infatti positivo. La crescita dell’ecoturista informato è costante, tanto che il 62 per cento del campione si ritiene preoccupato che il turismo possa danneggiare l’ambiente, soprattutto per quanto riguarda speculazione edilizia e cementificazione.
Ecco che, al momento di decidere la destinazione, più della metà degli intervistati (54 per cento), dichiara di prestare attenzione alla pianificazione del soggiorno anche in base all’impatto sull’ambiente. “Abbiamo notato che negli il numero di italiani preoccupati del danno ambientale del turismo è cresciuto”, spiega Sandra Cuocolo, di Ipr Marketing. “E che si tratta di un problema che riguarda di tutta l’Italia in generale”.
Il numero di italiani preoccupati del danno ambientale del turismo è cresciuto.
Altre conferme vengono dalla scelta del mezzo di trasporto. Il 61 per cento afferma di aver preferito il treno per motivi ecologici, mentre il 72 per cento rinuncerebbe all’auto se ci fossero delle alternative. Da notare quali sono gli elementi che l’ecoturista ritiene “green” per le strutture scelte: quasi la metà (48 per cento) considera la struttura se utilizza i pannelli fotovoltaici, mentre il 20% presta attenzione alle politiche di riduzione dei consumi, energetici e idrici.
La scelta del soggiorno viene inoltre influenzata anche dall’opportunità di scegliere un certo tipo di menù. Sempre più attenzione viene data alle strutture che offrono ingredienti biologici o a km zero, meglio se a parità di prezzo però. “Sono dati interessanti, il km zero ricorda e richiama l’agricoltura locale e premia le strutture”, sottolinea Sandra Cuocolo.
In generale le scelte cadono sulle offerte culturali, enogastronomiche, naturalistiche. Un patrimonio immenso che, secondo il campione deve però essere tutelato perché “per l’ecoturista l’attenzione all’ambiente è legata alla crescita economica”, conclude Cuocolo.
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