Alcuni funzionari dell’intelligence Usa hanno detto che la guerra in Ucraina potrebbe scoppiare il 16 febbraio.
La gran parte dei paesi del mondo sta evacuando personale diplomatico e connazionali dal paese.
Intanto sono saliti ad almeno 130mila i soldati russi mobilitati al confine, ma qualcuno parla di 150mila.
L’invasione russa dell’Ucraina potrebbe avvenire già mercoledì 16 febbraio. Lo hanno rivelato alcuni funzionari dell’intelligence Usa, che sottolineano come da quella data ogni giorno potrebbe essere quello decisivo. Nei giorni scorsi già il consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, aveva detto che la guerra in Ucraina potrebbe scoppiare prima della fine dei Giochi olimpici invernali, cioè nel corso di questa settimana.
La Russia continua a bollare le previsioni americane come mera propaganda e ribadisce di non avere piani di invasione, nonostante i soldati al confine siano ormai circa 150mila. Gli sforzi diplomatici per una soluzione pacifica della disputa intanto vanno avanti, per ora senza successo.
A che punto sono i colloqui sulla crisi ucraina
Il momento più importante nell’ambito della crisi ucraina si è avuto il pomeriggio di sabato 12 febbraio. Il presidente russo Vladimir Putin e quello americano Joe Biden si sono sentiti al telefono, una conversazione considerata l’ultima spiaggia per scongiurare un conflitto. Si è conclusa con un nulla di fatto ed entrambi hanno appeso la cornetta insoddisfatti: a Mosca non hanno ricevuto rassicurazioni sull’allentamento della pressione della Nato in Ucraina, a Washington non ne hanno ricevute sul fatto che un’invasione del territorio non è nei piani russi.
In precedenza c’era stato un dialogo tra Putin e il presidente francese Emmanuel Macron, durante il quale da Mosca hanno accusato gli Stati Uniti di fare propaganda anti-russa. In queste ore tocca invece al cancelliere tedesco Olaf Scholz recarsi in Russia, dopo una tappa a Kiev, per parlare con i rispettivi presidenti. E lo stesso si appresta a fare il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio. Intanto anche l’Ucraina ha dichiarato di aver chiesto un incontro alle autorità russe, che però sarebbe stato respinto.
.@JakeSullivan46 says U.S. intel shows signs Russia could be moving toward invasion, including "new forces arriving at the Ukrainian border." He says it "could begin during the Olympics," not after as they'd thought.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha dichiarato intanto che “siamo pronti a qualsiasi sviluppo di eventi legati all’aggressione russa”, una frase che suona come una messa in allarme. Allo stesso tempo però da Kiev si dicono convinti che una soluzione diplomatica della crisi è ancora possibile e che non ci sono prove di un attacco russo imminente. Per il portavoce presidenziale ucraino, Serhiy Nikiforov, l’adesione di Kiev alla Nato resta una priorità assoluta, una posizione che non piacerà a Mosca.
Quanto è probabile una guerra in Ucraina?
Mentre la diplomazia è ancora molto attiva e si cerca di risolvere la crisi ucraina in modo pacifico, il che fa pensare che la guerra possa essere per il momento scongiurata, i fatti sul campo raccontano un’altra storia. Nelle scorse ore la gran parte dei paesi europei hanno evacuato il proprio personale diplomatico dal paese, chiedendo anche ai propri connazionali di andarsene. Un messaggio arrivato anche dalla Farnesina per quanto riguarda gli italiani, mentre l’ambasciatore di Parigi a Kiev, Etienne de Poncins, ha chiesto ai francesi che resteranno sul territorio di procurarsi scorte di acqua, cibo e indumenti caldi e di assicurarsi di avere il serbatoio dell’auto pieno. Le compagnie di aviazione internazionali hanno invece smesso di sorvolare lo spazio aereo ucraino per motivi di sicurezza.
In effetti il consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, ha dichiarato che l’invasione russa dell’Ucraina potrebbe avvenire già prima delle fine dei Giochi olimpici invernali di Pechino, cioè questa settimana. Alcuni funzionari dell’intelligence Usa hanno addirittura parlato di mercoledì 16 febbraio come prima data di rischio concreto da segnare sul calendario. Nelle scorse settimane si pensava che un eventuale attacco di Mosca sarebbe avvenuto non prima della fine del mese, vista la richiesta dell’amica Cina di attendere che terminasse la vetrina olimpica per non metterla in difficoltà. Ma lo scenario sembra ora cambiato.
Ministry of Defense VVO Allied Resolve 2022 Russia – Belarus CombatTraining Motorized Infantry Exercises: BVO motorized riflemen and Belarusian paratroopers destroyed "terrorists" during the exercise "Allied Resolve – 2022" The exercise also worked out the issues of deploying pic.twitter.com/6cyNXhYrSd
Intanto sono saliti ad almeno 130mila i soldati russi mobilitati al confine, ma qualcuno parla di 150mila. Di questi, oltre 30mila sono stati inviati in Crimea, il territorio annesso alla Russia nel 2014 con un referendum che parte della comunità internazionale non ha mai riconosciuto. A Kiev e nel resto dell’Ucraina proseguono le esercitazioni militari, a cui partecipano sempre più civili, bambini e anzianicompresi. E nei paesi confinanti, come la Polonia, ci si prepara per accogliere il flusso di rifugiati in caso scoppiasse realmente una guerra in Ucraina.
Se vuoi sapere com’è iniziata la crisi in Ucraina leggi i nostri approfondimenti precedenti qui e qui.
L’esercito israeliano ha sparato contro diverse basi dell’Unifil, la missione Onu in Libano. Cresce la tensione tra la comunità internazionale e Israele.
Abbiamo parlato con l’associazione che riunisce i familiari degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas, che da mesi guida le proteste contro Netanyahu.
Gli Shuar sono una tribù indigena dell’Amazzonia dell’Ecuador e in parte del Perù. A causa della presenza di rame nei loro territori, la loro cultura e le loro foreste sono a rischio.
Il presidente si riconferma con il 90% al termine di elezioni caratterizzate dall’eliminazione in massa degli oppositori. Ma per consolidare il proprio potere Saïed non potrà ignorare la crisi economica del paese, come fatto nei 5 anni precedenti.
Il ministro degli Esteri israeliano ha detto che Guterres “sostiene terroristi, stupratori e assassini di Hamas, di Hezbollah, degli Houthi e ora dell’Iran”.
Per l’Oms il bilancio delle vittime della guerra in Sudan supera le 20mila vittime. Ad aggravare la situazione ci sono la carestia e l’epidemia di colera.