Un tranquillo weekend di paura, a Londra

L’ennesimo attacco terroristico sferrato nel Regno Unito sconvolge la normalità del sabato sera nella capitale Londra, tra un tramonto e una birra.

Run, hide, tell“. Questo l’invito lanciato dalla polizia metropolitana di Londra con un tweet dal suo account officiale nella notte tra sabato 3 e domenica 4 giugno in seguito a quello che verrà classificato come un attacco terroristico.

Correre, nascondersi e riportare i fatti alla polizia chiamando il numero 999. Per la prima volta la Met Police ha lanciato questo avvertimento in caso di attacchi con armi bianche o armi da fuoco. Un monito semplice, ma utile da ricordare quando la paura prende il sopravvento, perché a volte anche solo mettere il cellulare in modalità silenzioso può fare la differenza. Il sole è tramontato da un’ora tingendo il cielo di un rosa quasi sinistro e qualche goccia di pioggia ha rinfrescato il clima tiepido che aveva convinto i londinesi ad affollare i parchi, preludio di quello che si sarebbe rivelato poi un “diluvio universale”.

Il terrore, poi, ha fatto irruzione nella quotidianità del sabato sera, in una metropoli in cui il livello di allerta terrorismo è al massimo e in cui si prendono gli accorgimenti necessari. Ma barricarsi in casa non si può e i londinesi hanno sempre mostrato una grande capacità di reazione in situazioni del genere.

Cosa è successo a Londra, mentre a Cardiff c’era la Champions

L’attentato è cominciato a London Bridge con un furgone che è salito sul marciapiede con l’obiettivo di falciare i passanti. In seguito gli assalitori si sono spostati al vicino Borough market assalendo e accoltellando civili.

Alla vigilia delle elezioni generali che si svolgeranno regolarmente nel Regno Unito giovedì 8 giugno, Londra viene colpita nuovamente da un attacco, il terzo avvenuto nel giro di soli tre mesi nel Paese, che hanno provocato decine di vittime. Sono servite ore prima di ricostruire un quadro più chiaro della situazione e la polizia stessa con un tweet ha invitato i londinesi a rimanere calmi, ma vigili e in allerta, a evitare le aree degli incidenti e usare buonsenso ed equilibrio nel mettere in circolazione immagini e video riguardanti i fatti che stavano accadendo in quell’area. Accorgimento che, però, non è stato adottato da tutti.

Nel frattempo, mentre andava in scena la “caccia agli uomini”, circolava la notizia di un altro attacco nella zona di Vauxhall, allarme poi smentito in quanto si trattava di un accoltellamento criminale e non terroristico. Solo poco prima delle ore 00:30 locali, la polizia ha classificato gli scontri al London bridge e al Borough market come “terrorist incidents“, ma nel frattempo i mezzi d’informazione nazionali e internazionali avevano diffuso notizie in tal senso, tuttavia non ancora confermate da fonti ufficiali.

Il messaggio del sindaco

Di prima mattina non è tardato ad arrivare il messaggio di Sadiq Khan, sindaco di Londra, eletto poco più di un anno fa. In un video ha condannato i terroristi, definiti “barbari codardi”, che hanno preso di mira innocenti londinesi e turisti che stavano semplicemente godendosi il sabato sera di Champions League in una delle zone più affollate della capitale, ricca di pub e bar. Khan ha invitato tutti i londinesi a rimanere calmi e vigili nei prossimi giorni, aggiungendo: “Oggi siamo tutti sotto choc e arrabbiati, ma questa è la nostra città, non permetteremo a questi codardi di vincere e non ci faremo mai intimidire dal terrorismo”. 

La solidarietà dei londinesi non si è fatta mancare e si è manifestata grazie all’aiuto dei social media e al Security check di Facebook, il servizio che durante una situazione di emergenza permette di rassicurare i propri contatti segnalando che si sta bene: molti infatti i cittadini che si sono offerti di offrire un riparo a chi si trovava nell’area dal momento che le stazioni della metropolitana di London bridge e Borough market sono rimaste chiuse fino a domenica.

In tarda mattinata è arrivato anche il messaggio più duro della prima ministra inglese Theresa May la quale ha dichiarato che c’è fin troppa tolleranza nei confronti dell’estremismo nel Regno Unito.

May ha lodato il coraggio e la velocità di azione della polizia e di vari civili, che hanno difeso se stessi e altre persone in ogni modo, dichiarando inoltre che dopo l’attacco a Westminster del 22 marzo 2017 i servizi segreti insieme alla polizia hanno sventato cinque piani terroristici. Gli attacchi non sono collegati, ha spiegato la premier, ma si è di fronte ad una nuova tendenza: il terrorismo chiama il terrorismo e gli assalitori vengono ispirati da altri assalitori.

May ha concluso il suo discorso affermando che “è ora di dire: quando è troppo è troppo. Ognuno dovrebbe vivere la propria vita normalmente. La nostra società dovrebbe continuare nelle sue attività secondo i nostri valori. Ma quando si tratta di affrontare l’estremismo e il terrorismo, le cose devono cambiare”.

Londra si risveglia stordita domenica mattina. C’è chi non ha dormito, chi evita di commentare l’accaduto, chi ha già emanato sentenze. Intanto le campagne elettorali dei partiti in corsa alle prossime elezioni sono sospese per una giornata. Dopo la decisione del Regno Unito di lasciare l’Unione europea, Khan aveva lanciato il messaggio “London is open“, Londra è aperta. Ora spetta a lui continuare a mantenere la calma, mentre altri intorno a lui la stanno perdendo.

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