
Marco Cappato ha accompagnato in Svizzera la signora Elena per l’eutanasia: in assenza di una legge, adesso rischia 12 anni di carcere
Dopo 5 anni di progetti, rinvii e proteste, è arrivata la decisione: le Grandi Navi fermeranno a Marghera. Ma ci vorranno ancora 3 anni di transizione.
Dopo cinque anni di studi, progetti, rinvii e proteste dei cittadini veneziani, il governo ha finalmente fermato l’accesso alle navi da crociera nella laguna di Venezia, davanti piazza San Marco: le grandi navi d’ora in poi verranno dirottate al porto di Marghera.
“Dopo tanti mesi di studio e di lavoro abbiamo trovato una soluzione”, ha assicurato il ministro dei Trasporti Graziano Delrio al termine della riunione del Comitato interministeriale di indirizzo, coordinamento e controllo sulla Laguna di Venezia. “Via le grandi navi dalla Giudecca e dal bacino di San Marco. Le grandi navi arriveranno a Marghera, si fermeranno nel canale nord. Non vi sono interferenze con il traffico commerciale quindi le due attività possono coesistere”.
Inizia adesso una fase transitoria, in attesa che il terminal di Marghera sia attrezzato per lavorare “con nuovi criteri più oggettivi, che tengano conto di tutte le variabili architettoniche, paesaggistiche e ambientali per preservare al massimo la laguna. L’idea è sfruttare al massimo gli attuali canali esistenti, senza scavarne di nuovi”. Secondo Delrio “è possibile sviluppare il porto, far arrivare le crociere, senza per questo mettere a rischio il patrimonio di Venezia”.
Questa fase dovrebbe durare tre anni, al fine di “mitigare ulteriormente gli effetti della navigazione sul canale della Giudecca”, l’autorità marittima adotterà un’ordinanza con la quale consolidare le limitazioni già oggi vigenti valutando la possibilità di definire un limite tecnicamente sostenibile.
#Comitatone ha deciso: #Venezia stop alle #grandinavi nel bacino di San Marco. Andranno a Porto Marghera pic.twitter.com/O7Esr8zi85
— Tgr Rai Veneto (@TgrVeneto) 7 novembre 2017
La questione era al centro, ormai dal 2012, di un dibattito politico e giuridico molto intricato: il decreto voluto dagli allora ministri Corrado Clini e Corrado Passera aveva vietato il transito nel canale di San Marco e nel canale della Giudecca delle navi adibite al trasporto di merci e passeggeri superiori a 40mila tonnellate di stazza lorda, ma la decisione era stata ribaltata dal Tar nel 2014.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Marco Cappato ha accompagnato in Svizzera la signora Elena per l’eutanasia: in assenza di una legge, adesso rischia 12 anni di carcere
Il presidente del Consiglio Mario Draghi è tornato al Quirinale per le dimissioni, e Mattarella ha sciolto le Camere: si voterà il 25 settembre
L’anno scorso 20.711 donne si sono rivolte ai centri antiviolenza della rete D.i.Re, ma poco più di una su quattro ha deciso di denunciare.
Il governo ha decretato lo stato d’emergenza, per la siccità, per Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto e Piemonte.
Il Comune di Milano lo faceva già ma smise, attendendo una legge nazionale che ancora non c’è. Non si può più rimandare: si riparte per garantire diritti.
Sono già 51 i femminicidi in Italia a meno della metà del 2022, l’anno scorso erano stati 109. E al Senato è polemica per le audizioni di ‘negazionisti’
L’Italia è a rischio approvvigionamento di materie prime critiche, ma una soluzione viene dall’aumentare il recupero di rifiuti elettrici ed elettronici.
Nei social media, il dibattito sugli italiani senza cittadinanza è infarcito di stereotipi e odio. A dirlo è un’indagine di Amnesty International.
I referendum sulla giustizia proposti da Lega e Partito Radicale sono stati un flop: con il 20, 9 per cento, l’affluenza è stata la più bassa di sempre