Versi buoni da mangiare per la Giornata della poesia

Numerosi poeti hanno raccontato la passione per il cibo nelle loro opere. Ecco alcuni versi raccolti per la Giornata della poesia

Dall’antichità a oggi, molti sono stati i poeti che si sono ispirati ai frutti della natura per comporre i propri versi. Oggi, 21 marzo, celebriamo la Giornata Mondiale dedicata alla poesia segnalandovi un bell’articolo di Silvia Passini su ExpoNet, magazine di approfondimento su cibo e alimentazione di Expo Milano, che riporta i versi di alcuni autori che hanno fatto del cibo parte integrante della propria metrica. La ricorrenza fu istituita dall’Unesco nel 1999; il suo obiettivo è quello di promuovere l’arte poetica, il dialogo interculturale, la comunicazione e la pace.

 

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Il cibo semplice e genuino: l’”Ode al pomodoro” di Pablo Neruda
Nelle “Odi elementari” Pablo Neruda canta i cibi semplici: tra questi il pane, la cipolla, il limone, la mela, il pomodoro. La fisicità e la voluttà del frutto del pomodoro sono l’anima di questi versi, che letti e riletti, rendono poetici pranzi raffinati, ma anche rustici, mediterranei spuntini fatti di pane, olio e pomodoro.
“Il pomodoro invade le cucine,
entra per i pranzi,
si siede, riposato, nelle credenze,
tra i bicchieri,
e le saliere azzurre.
Emana
una luce propria
maestà benigna”

 

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