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Pasqua arriva e con lei la macellazione di migliaia di agnelli. Un’investigazione di Essere Animali mostra inadempienze dentro le mura di due strutture in centro Italia. Il video nell’editoriale del portavoce dell’associazione.
Cuccioli scaricati con brutalità e uccisi uno di fronte all’altro, scene terribili come quelle descritte nel film Il silenzio degli innocenti. Ma è tutto vero. “Un grido, una specie di grido come la voce di un bambino”. Così Clarice Starling, interpretata nel celebre film dalla bravissima Jodie Foster, descrive i lamenti degli agnelli che stanno per essere macellati.
Anche nel video di Essere Animali il pianto degli agnelli gela il sangue. Le immagini, ottenute grazie a diverse telecamere nascoste, risalgono a pochi giorni fa e provengono da due macelli delle Marche.
Attenzione: le immagini contenute nel video possono urtare la tua sensibilità
Gli agnelli belano, visibilmente impauriti. Sono stati separati dalla loro madre e trasportati su un camion. Per farli scendere non si va per il sottile. Afferrati per zampe, orecchie o tirati con una corda, vengono condotti dentro al macello. Gli operatori provano vari strumenti di stordimento fino a trovarne uno funzionante, lo usano e poi assestano il colpo finale con il coltello. Nell’attesa che sia il proprio turno, gli agnelli assistono all’uccisione dei loro simili e vedono i corpi contorcersi. Gli operatori non risparmiano agli animali queste sofferenze inutili che potevano e dovevano esser loro evitate, come richiesto anche dalla legge. Non è la prima volta che documentiamo negligenze nei macelli italiani, con indagini diffuse anche sui telegiornali.
La diffusione di queste immagini e le campagne di sensibilizzazione delle associazioni per i diritti animali hanno però contribuito a generare un calo del consumo di carne di agnello. In dieci anni in Italia il numero degli animali macellati, che tocca il picco più alto in prossimità di Pasqua, si è quasi dimezzato. Ciò è dovuto solo in minima parte alla vendita di carne proveniente da agnelli macellati all’estero. A ridursi è stato proprio il consumo pro-capite e anche quest’anno è previsto un calo del 10 per cento.
Un cambiamento dei consumi che riflette un cambiamento culturale della nostra società, in cui gli agnelli vengono sempre più percepiti come cuccioli indifesi da proteggere e non da mangiare.
Forse un giorno questa sensibilità verrà estesa a tutti gli animali uccisi per l’alimentazione, d’altronde gli agnelli non sono gli unici cuccioli ad essere sacrificati per una tradizione, quella del mangiare carne, di cui potremmo fare oggi sempre più a meno.
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