Gli esperti Onu hanno acquisito informazioni, ritenute “attendibili”, sul trattamento inumano riservato alle donne palestinesi.
Si parla di esecuzioni e detenzioni arbitrarie, violenze, trattamenti inumani e degradanti da parte delle forze di difesa israeliane.
Gli esperti Onu chiedono dunque un’indagine indipendente su quanto accaduto nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania.
Donne e ragazze palestinesi giustiziate arbitrariamente, picchiate, imprigionate, sottoposte a trattamenti disumani e degradanti da parte delle forze armate israeliane. Queste le informazioni, ritenute “attendibili”, che gli esperti delle Nazioni Unite hanno raccolto sulla situazione nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. È quanto fa sapere l’ufficio dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr), tramite una nota diffusa il 19 febbraio.
Il trattamento inumano che sarebbe stato riservato alle donne palestinesi
Gli esperti Onu hanno raccolto testimonianze, per cui si definiscono “allarmati” e “sconcertati”, su donne palestinesi giustiziate arbitrariamente a Gaza, anche insieme a membri delle loro famiglie. Talvolta, insieme ai loro stessi figli. “Siamo scioccati dalle notizie sugli attacchi deliberati e sulle uccisioni extragiudiziali di donne e bambini palestinesi nei luoghi in cui hanno cercato rifugio o durante la loro fuga. Secondo quanto riferito, alcune di esse avevano nelle mani pezzi di stoffa bianca quando sono state uccise dall’esercito israeliano o dalle forze affiliate”, scrivono gli esperti dell’Onu.
Dopo il 7 ottobre, giorno dell’attacco scagliato da Hamas contro Israele, nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania “migliaia” di donne e ragazze palestinesi sarebbero state detenute arbitrariamente. Tra di loro anche giornaliste, attiviste per i diritti umani e operatrici umanitarie. Molte sarebbero state picchiate, sottoposte a trattamenti inumani e degradanti, private di cibo, farmaci e assorbenti. Gli esperti Onu sono venuti a conoscenza anche di episodi di violenza sessuale ai danni delle donne imprigionate. Alcuni membri dell’esercito israeliano, inoltre, le avrebbero fotografate mentre erano in condizioni degradanti, per poi pubblicare le immagini online. Si parla anche di donne e ragazze palestinesi scomparse e di bambini separati dai genitori.
Gli esperti Onu si rivolgono direttamente al governo di Israele, ricordando il suo obbligo di “rispettare il diritto alla vita, alla sicurezza, alla salute e alla dignità delle donne e ragazze palestinesi”. Se queste notizie venissero confermate, sottolineano, potrebbero configurare una “grave violazione dei diritti umani internazionali e del diritto umanitario” perseguibile ai sensi dello Statuto di Roma. Pertanto, chiedono di avviare il prima possibile un’indagine indipendente e imparziale, esortando lo stesso stato di Israele a collaborare.
Attraverso un comunicato trasmesso alla Cnn, le forze di difesa israeliane sostengono di essersi sempre attenute al diritto internazionale. “Senza dettagli precisi né prove di singoli episodi, non è possibile per noi esaminare approfonditamente” le notizie, scrivono. Anche la missione israeliana a Ginevra “respinge con forza” le affermazioni degli esperti Onu, descrivendole come “spregevoli e infondate”. Promette inoltre di indagare su eventuali notizie di abusi da parte delle forze di difesa israeliane, ma solo se “presentati con accuse e prove credibili”.
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