
Uno studio ha permesso di rintracciare microplastiche nella quasi totalità dei campioni prelevati nei tre laghi.
Un surfista torna in spiaggia dopo aver cavalcato le onde del Pacifico. Attorno a lui una luce strana, dominata dal sodio e dai colori di un impianto industriale.
Un surfista solitario torna dal mare, bagnato dall’acqua salata ma anche dalle luci offuscate dal sodio proveniente da un sito industriale. È questa la descrizione che il fotografo John Goodman ha dato del suo scatto dal titolo Wave of industry per National Geographic, inviata attraverso la sezione Your photo dedicata alle immagini più belle della community, di persone comuni.
La spiaggia in questione è Manhattan beach, a Los Angeles (California, Stati Uniti). Goodman è solito seguire i surfisti e immortalarli sulla tavola, nel loro habitat ideale: le onde dell’oceano Pacifico. Ma questa foto è diversa. Le condizioni meteo, il colore blu assunto dal cielo all’inizio di una serata mite e quello arancione delle luci dell’impianto industriale sullo sfondo hanno trasformato il ritorno del surfista in qualcosa di unico.
Qualcosa che ha suscitato in Goodman una sensazione strana, amara. Il sito Gizmodo ha deciso per un titolo perentorio, che non lascia spazio a commenti: Why our planet is fucked up in one single picture, Perché il nostro pianeta è fottuto in una foto, che potete vedere nelle dimensioni originali qui.
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