Andrea Pastorelli, direttore generale di Teach for Italy, spiega come giovani talenti possano diventare agenti di cambiamento nelle scuole svantaggiate.
Siccità nella stagione delle piogge. Lo Zimbabwe lotta nella morsa dei cambiamenti climatici
Le piogge tanto attese nei mesi della semina non sono arrivate, lasciando lo Zimbabwe in preda alla siccità. Nelle foto di Stefano Stranges, la tenacia delle comunità locali nell’affrontare la crisi climatica.
La lussureggiante Rhodesia, oggi conosciuta come Zimbabwe, descritta dalla scrittrice britannica Doris Lessing sta diventando sempre più arida. In alcune aree del sudest di questo Paese dell’Africa australe le piogge a lungo attese dalla popolazione nei mesi della semina non sono arrivate, anche a causa degli effetti avversi del fenomeno del Niño. Per questo il governo zimbabwiano stima che 2,5 milioni di persone siano a rischio di malnutrizione, tra cui la metà bambini.
La siccità in Zimbabwe in un reportage fotografico
I cambiamenti climatici impongono una modifica profonda delle tecniche di coltivazione dei prodotti di base dell’alimentazione locale (come sorgo e mais) e di allevamento del bestiame, data la scarsità d’acqua e il moltiplicarsi delle malattie portate da zecche e altri insetti, come il bruco della lafigma.
Leggi anche: El Niño potrebbe fare del 2019 l’anno più caldo della storia
Il fotografo Stefano Stranges ha visitato la provincia di Masvingo, dove gli effetti dei cambiamenti climatici sono particolarmente evidenti, realizzando un reportage sui problemi affrontati dalla popolazione a causa della siccità e le soluzioni offerte dal progetto dell’ong Terre des Hommes.
Terre des Hommes in Zimbabwe
Per questo un consorzio di ong, tra cui Terre des Hommes, sta portando avanti un progetto per lo sviluppo di pratiche sostenibili in agricoltura e allevamento per migliorare la resilienza delle comunità rurali di Beitbridge e Mwenezi (provincia di Masvingo, nel sudest dello Zimbabwe) con fondi dell’agenzia italiana per la cooperazione internazionale.
In una zona in cui tutte le infrastrutture per l’approvvigionamento dell’acqua erano in rovina, e quindi inservibili, il progetto di Terre des Hommes ha riabilitato delle cisterne sotterranee e soprelevate che riforniscono i villaggi, con l’installazione di pannelli solari per migliorare il rifornimento di acqua alle cisterne.
Formazione e pratiche sostenibili per la resilienza delle comunità locali
Oltre a dare formazione agli agricoltori locali per la coltivazione di prodotti ad alto valore grazie a tecniche avanzate d’irrigazione, gli operatori del progetto hanno favorito la nascita di programmi per il microrisparmio e prestito nei villaggi. Grazie a nuovi silos ermetici per lo stoccaggio dei cereali, gli agricoltori adesso possono conservare più a lungo e in modo sicuro i propri raccolti.
Leggi anche: Che rapporto c’è tra agricoltura e cambiamenti climatici: cause e conseguenze
I piccoli allevatori di bestiame sono stati coinvolti in un programma di promozione di pratiche sostenibili di allevamento degli animali e dell’uso di razze autoctone di capre e polli. Una serie di sessioni informative per le famiglie sono dedicate alle pratiche corrette di alimentazione per neonati e bambini, agricoltura e nutrizione e metodi di trasformazione degli alimenti che conservano i nutrienti. Specifiche sessioni sono destinate alle donne incinte e a quelle che allattano, agli insegnanti, in collaborazione con gli operatori sanitari dei villaggi.
Tutti gli abitanti delle comunità coinvolte (circa 15mila persone) sono stati coinvolti nello sviluppo di strategie per la riduzione dei rischi indotti da disastri naturali, come appunto la siccità e le alluvioni improvvise, eventi estremi che purtroppo hanno contribuito al degrado del territorio.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Le guerre scatenate dagli stati ci riportano a prima del 1945 e la tecnologia digitale favorisce le discriminazioni: non ci resta che la mobilitazione dal basso.
Si chiamava Saly, aveva cinque anni. Nello scatto vincitore del World press photo 2024, il concorso di fotogiornalismo più importante al mondo, non si vede un centimetro del suo corpo senza vita. E non si vede nemmeno il volto della zia, Ines Abu Maamar, che lo stringe forte a sé. Mohammad Salem, fotografo dell’agenzia Reuters,
L’Europa ha varato il nuovo Patto migrazione e asilo: solidarietà solo volontaria tra Paesi, migranti trattenuti alle frontiere esterne dell’Unione.
Il Bundestag ha depenalizzato la cannabis a scopo ricreativo, ponendo Berlino fra le capitali con le leggi più “rilassate” di tutta l’Unione europea. L’Italia resta in fondo, smarrita in un dibattito ideologico.
La procura spagnola ha chiesto due anni e mezzo per Rubiales per abuso sessuale e per aver provato a fare pressioni sulla calciatrice.
All’1:30 circa (ora locale) del 26 marzo, una nave mercantile ha urtato il ponte Francis Scott Key di Baltimora, facendolo crollare.
Oltre 300 milioni di persone hanno accolto il Nawruz, il Capodanno persiano che celebra la primavera con balli, canti, cibo e riti spettacolari.
Per la prima volta il World happiness report scorpora i risultati per età. Svelando come, negli Stati Uniti e non solo, i giovani siano sempre meno felici.