
Venticinque esperti si confrontano su comunità energetiche, nucleare di nuova generazione, biocarburanti e termovalorizzazione dei rifiuti: “Serve coraggio e una coscienza collettiva”.
Un’esplosione è stata registrata nella mattinata del 9 febbraio presso la centrale nucleare di Flamanville, in Francia. Escluse fughe radioattive.
Attorno alle 10 di mattina di giovedì 9 febbraio un’esplosione ha scosso la centrale nucleare di Flamanville, in Francia, dove da anni è in costruzione un nuovo (e contestato) reattore Epr. Secondo quanto riportato dalla stampa transalpina, il rischio di fughe radioattive sarebbe stato scongiurato.
La deflagrazione – che è avvenuta in una sala macchine e non nella porzione nucleare del sito – avrebbe tuttavia provocato l’intossicazione di cinque uomini, le cui condizioni non sarebbero tuttavia gravi. Jacques Lepetit, sindaco del comune di Les Pieux, il più vicino alla centrale, ha fatto sapere al quotidiano 20 Minutes di aver incontrato il direttore del sito dopo l’incidente, il quale ha assicurato che «la fuoriuscita di fumo è stata bloccata» e che «le operazioni sono sotto controllo». Ciò nonostante, è stato dispiegato «un ingente quantitativo di uomini e di mezzi di soccorso».
Leggi anche: Tutto quello che c’è da sapere sull’energia nucleare e perché non ha futuro
La costruzione del nuovo reattore nella centrale francese è da tempo nel mirino degli ambientalisti francesi, che sottolineano tra le altre cose i gravi ritardi accumulati e i costi altissimi del progetto. Questi ultimi sono infatti triplicati rispetto alle previsioni iniziali, raggiungendo e superando i 10 miliardi di euro. A ciò si sono aggiunte poi aspre polemiche legate ad alcune componenti bocciate dall’Autorità per la sicurezza nucleare, in quanto difettose.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Venticinque esperti si confrontano su comunità energetiche, nucleare di nuova generazione, biocarburanti e termovalorizzazione dei rifiuti: “Serve coraggio e una coscienza collettiva”.
L’Autorità per la sicurezza nucleare francese ha concesso l’ok a proseguire la costruzione del reattore Epr di Flamanville. Greenpeace: “Contraddittorio”.
Il reattore nucleare di Flamanville è di nuovo nel mirino delle autorità di controllo. Uno stop definitivo potrebbe risultare fatale per l’intera filiera.
L’intelligenza artificiale sta diventando sempre più presente nelle nostre vite. Ma qual è il suo vero impatto ambientale? Una domanda banale che necessità risposte più complesse.
Un nuovo rapporto su produzione e consumo di energia in Francia evidenzia una rapida crescita delle fonti rinnovabili rispetto al 2023.
La Cina ha registrato il primo calo delle emissioni di CO2 dovuto a fattori strutturali e non a un calo della domanda.
La potenza installata di solare e eolico in Cina ha superato quella del carbone. Ma Pechino non arresta lo sviluppo della fonte fossile più pericolosa.
Il rapporto annuale dell’agenzia Irena indica che il 92,5 per cento dei nuovi impianti installati nel 2024 è legato alle fonti rinnovabili.
I pannelli fotovoltaici sono la tecnologia verde più utilizzata nella transizione energetica. Ma come smaltirli e riciclarli quando diventano obsoleti?