Con Raimondo Orsini, direttore della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, abbiamo esplorato i temi chiave degli Stati generali della green economy 2024 il 5 e 6 novembre.
5 febbraio, la Giornata di prevenzione dello spreco alimentare
Il 5 febbraio si celebra in Italia la Giornata di prevenzione dello spreco alimentare, istituita nel 2013 dal ministero dell’Ambiente per prevenire lo spreco di cibo e sensibilizzare all’uso sostenibile delle risorse. Sempre in Italia, per dire basta ai rifiuti alimentari, le iniziative che arrivano dalle associazioni e dalle aziende sono sempre più numerose. Prima ancora di arrivare
Il 5 febbraio si celebra in Italia la Giornata di prevenzione dello spreco alimentare, istituita nel 2013 dal ministero dell’Ambiente per prevenire lo spreco di cibo e sensibilizzare all’uso sostenibile delle risorse. Sempre in Italia, per dire basta ai rifiuti alimentari, le iniziative che arrivano dalle associazioni e dalle aziende sono sempre più numerose.
Prima ancora di arrivare nelle nostre case, fino al 50 per cento del cibo prodotto viene perso lungo la filiera alimentare. Ogni anno i consumatori spendono 316 euro per l’acquisto di alimenti che non vengono consumati.
Lo spreco di cibo è enorme, e tutto ai danni dell’ambiente
Il rapporto della Fao, Food wastage foot print. Impacts on natural resources, stima l’impronta di carbonio del cibo non consumato a 3,3 miliardi di tonnellate di CO2. Un allarme, quello dello spreco alimentare, che il Wwf lancia durante l’anno della Conferenza sul clima di Parigi, con lo scopo di chiamare i vertici mondiali a impegnarsi a ridurre le emissioni di CO2 causate dalla produzione di cibo non mangiato.
In un mondo sovrappopolato e affamato non è sostenibile produrre sprechi. La disponibilità di risorse alimentari, già ridotta dalle conseguenze del cambiamento climatico, è limitata dalla mancanza di suolo fertile e di acqua dolce con cui irrigare, dovuta a pratiche agricole violente e irresponsabili. A fronte di un aumento dell’inquinamento, la perdita di terra, acqua e biodiversità ha costi altissimi per l’economia globale, stimabili a 750 miliardi di dollari, pari al pil della Svizzera.
Per questo motivo sono numerose le campagne di sensibilizzazione contro lo spreco alimentare. Un esempio è il Programma One Planet Food del Wwf che, sotto l’egida dell’Unep-Fao, vedrà al sua partecipazione in Expo 2015 con l’impegno di diffondere la consapevolezza sulle pratiche alimentari sostenibili per il pianeta. Insieme al Wwf, le catene Auchan e Simply sono impegnate da tempo nella commercializzazione di prodotti sfusi e in attività di recupero di quelli prossimi alla scadenza, insegnando ai clienti a non sprecare con 10 simpatiche vignette.
Ognuno di noi può combattere in cucina lo spreco alimentare con il libro di ricette “Buttali in pentola”, realizzato da Auchan e Wwf, acquistare da Ikea le vaschette ecologiche anti-spreco e passare per gli autogrill Villoresi Est, Brianza Nord e Brianza Sud dove rifiuti organici diventano compost. Tutto questo per contenere i danni inferti al nostro pianeta.
La riduzione dello spreco alimentare è un’azione responsabile verso l’ambiente e la nostra società. Nutrire 9 miliardi di persone è possibile e una giornata di prevenzione dello spreco alimentare può essere il motore d’avviamento che accende una nuova consapevolezza nei consumatori.
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