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In tutto il mondo, 800 milioni di persone praticano l’agricoltura urbana. Secondo la Fao, quasi un miliardo di individui coltivano piante e allevano animali all’interno e intorno alle città. Una pratica che agevola l’accesso a cibo sano alle famiglie a basso reddito e contribuisce al loro risparmio sugli acquisti alimentari, ma che allo stesso tempo
In tutto il mondo, 800 milioni di persone praticano l’agricoltura urbana. Secondo la Fao, quasi un miliardo di individui coltivano piante e allevano animali all’interno e intorno alle città. Una pratica che agevola l’accesso a cibo sano alle famiglie a basso reddito e contribuisce al loro risparmio sugli acquisti alimentari, ma che allo stesso tempo è ritenuta illegale in molti paesi del mondo.
L’organizzazione delle Nazioni Unite riconosce l’agricoltura urbana come un’attività economica che crea occupazione per le donne e i gruppi svantaggiati e che contribuisce alla diffusione dell’educazione alimentare e alla lotta contro la fame. Nelle aree urbane e periurbane possono crescere dagli ortaggi alla frutta ai cereali, possono essere allevati ovini e bovini, oltre agli animali da cortile e all’itticoltura. Un contributo che offre alla società l’accesso a un’ampia varietà di prodotti locali, più sani e nutrienti, a prezzi competitivi, influendo positivamente sullo sviluppo e sulla sicurezza alimentare delle popolazioni, soprattutto nei periodi di crisi o carestia.
Le stime riportano che la produzione di cibo in città può essere più alta di quella rurale, in termini di raccolti e di possibilità di vendita dei prodotti. Tuttavia, l’agricoltura urbana non viene riconosciuta tra le politiche agricole e di pianificazione urbana in molti paesi del mondo, a causa dell’arretratezza dei sistemi in vigore. Il mancato riconoscimento di questa pratica ha esiti drammatici perché i coltivatori operano clandestinamente lavorando inadeguatamente e cibandosi di alimenti coltivati anche in terreni contaminati.
L’impegno della Fao nei questi paesi in cui l’agricoltura urbana è illegale si concentra sul sostegno degli apparati governativi, lo scopo è quello di arrivare una pianificazione integrata e uno sviluppo agricolo globalmente più equo.
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