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Cause e sintomi dell’alitosi: l’alito cattivo può dipendere da abitudini errate o vere e proprie patologie, ecco come diagnosticare e curare l’alitosi
L’alito cattivo, meglio detto alitosi, è un spesso considerato solo un disagio imbarazzante dai fastidiosi risvolti sociali, ma può in realtà essere sintomatico di veri e propri problemi di salute. Una cura efficace dell’alitosi, pertanto, deve prima di tutto passare per il riconoscimento delle cause, in modo da individuare i rimedi più indicati.
In cosa consiste l’alitosi? Il cosiddetto alito cattivo, in sostanza, è l’emissione di aria maleodorante dalla bocca quando si parla o semplicemente si espira. Un problema che si può presentare in forma cronica o saltuaria, con sintomi dalla comparsa apparentemente casuale oppure ricorrente in determinate ore della giornata. L’alitosi, per esempio, può manifestarsi con maggiore insistenza nelle prime ore del mattino, oppure dopo i pasti, rappresentando in ogni caso un motivo di imbarazzo e, nei casi peggiori, compromettendo addirittura il normale svolgimento delle attività sociali. Le caratteristiche dei sintomi dell’alito cattivo possono essere di aiuto nell’individuarne le cause e, di conseguenza, adottare dei rimedi efficaci per l’alitosi.
Una igiene orale carente o inadeguata rappresenta una delle prime cause di alitosi. Il cavo orale, infatti, ospita una ricca flora batterica – necessaria sia come “protezione” immunitaria che per la prima, parziale, digestione del cibo – che, in determinate circostanze, può alterarsi o proliferare in modo anomalo. Una condizione che, in certi casi, può determinare l’alito cattivo. La corretta pulizia dei denti e della lingua – da effettuare regolarmente almeno due volte al giorno, possibilmente anche con collutorio e filo interdentale – unita a regolari operazioni di abluzione del tartaro (la cosiddetta “pulizia professionale”) effettuate dal dentista possono risolvere il problema dell’alito cattivo quando la causa è costituita da una scarsa igiene orale. Anche chi utilizza una protesi dovrebbe fare particolarmente attenzione all’igiene, perché pure in questo caso la presenza di residui di cibo può favorire la comparsa di odori sgradevoli.
Talvolta, la presenza di odori sgradevoli nel respiro si deve all’assunzione di alimenti specifici. Aglio e cipolla, per esempio, possono determinare alito cattivo durante la digestione, così come le proteine del latte presente nei latticini (yogurt, formaggio etc). Anche il caffè può contribuire all’alitosi, così come un consumo eccessivo di zucchero, che tende a favorire la proliferazione batterica all’interno della bocca. In questi casi, la sospensione anche temporanea del consumo dell’alimento incriminato permette abbastanza rapidamente la risoluzione del fastidio. Va inoltre tenuto presente che il digiuno, che spesso viene ingenuamente considerato come una possibile soluzione del problema alitosi, può in realtà favorire la sgradevolezza dell’alito: l’operazione di masticazione, infatti, contribuisce a migliorare le condizioni “ambientali” della bocca, favorendo il rinnovamento cellulare del cavo orale. Altre cause o concause di alitosi possono essere la disidratazione della bocca, il fumo, l’assunzione di alcol o di farmaci specifici.
Nei casi fin qui elencati, le cause di alito cattivo sono riconducibili alla bocca in sé. Sono questi fattori, senza dubbio, che determinano il disturbo nella maggior parte dei casi. Non è da escludere, tuttavia, che il cattivo odore dell’alito sia invece riconducibile a una condizione patologica e che le cause di alitosi non si esauriscano, per così dire, nel cavo orale. Tra le malattie che possono essere responsabili dell’alitosi ci sono per esempio le malattie respiratorie come la tonsillite e la tracheite, oppure le infezioni locali come la candida (mughetto). Malattie digestive come esofagite e reflusso possono a loro volta costituire una causa di alitosi, così come patologia sistemiche che includono il diabete o le malattie epatiche. Quando il miglioramento dell’igiene orale e il cambiamento delle abitudini alimentari non comportano un beneficio dell’alitosi, è consigliabile rivolgersi al medico – generico, gastroenterologo, dentista – per escludere la presenza di altre cause.
La cura per l’alitosi dipende ovviamente dalla sua causa specifica. In qualche caso, può bastare un cambiamento delle abitudini quotidiane (alimentazione, igiene orale, fumo etc) per risolvere definitivamente il problema. In altre circostanze, può essere invece indicata una operazione di pulizia professionale da parte del dentista, che includa anche la lingua, da ripetere periodicamente durante l’anno. La maggiore idratazione e la masticazione di gomme senza zucchero, che favorisce la produzione di saliva, sono altri efficaci rimedi contro l’alitosi. Nel caso in cui l’alito cattivo sia riconducibile a una patologia specifica, ovviamente occorrerà agire anche sulla malattia stessa per cercare di eliminare il sintomo in modo definitivo.
L’alitosi, infine, può essere trattata anche utilizzando dei rimedi naturali, come la clorofilla o l’olio essenziale di menta piperita, che può essere usato per la produzione di un collutorio naturale fai da te (1 goccia di olio essenziale in un bicchiere d’acqua). Alternative naturali contro l’alito cattivo possono essere anche il succo d’aloe vera oppure un dentifricio a base di gel d’aloe, o ancora dei chiodi di garofano da masticare per prevenire la comparsa di cattivi odori nel respiro.
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