
Una revisione scientifica di numerosi studi suggerisce che il diquat, erbicida consentito negli Stati Uniti, attacchi i batteri dell’intestino con danni a fegato, reni e polmoni.
Specie in via d’estinzione. Vien da pensare ai pappagalli, o ai rinoceronti, o a qualche animale dalla preziosa pelliccia, in habitat tropicali. No, ora il grido d’allarme viene dall’oceano. Sono i pesci a rischiare l’estizione. I bastoncini di merluzzo dei ricordi d’infanzia rischiano di essere per sempre, ricordi. A rischio non solo il nostro fritto
Specie in via d’estinzione. Vien da pensare ai pappagalli, o ai
rinoceronti, o a qualche animale dalla preziosa pelliccia, in
habitat tropicali.
No, ora il grido d’allarme viene dall’oceano.
Sono i pesci a rischiare l’estizione. I bastoncini di merluzzo
dei ricordi d’infanzia rischiano di essere per sempre, ricordi. A
rischio non solo il nostro fritto misto, però.
Le risorse ittiche non sono rinnovabili, non durano
all’infinito. La pesca industriale sta spopolando i mari, equilibri
ecologici saltano e interi mari rischiano di diventare deserti.
Si possono ideare sistemi di etichettatura, scegliere pesci non
in via di estinzione, moderare i consumi. Un libro-inchiesta
scritto con stile da reportage che rende accattivante la conoscenza
di fatti, storie e testimonianze.
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Una revisione scientifica di numerosi studi suggerisce che il diquat, erbicida consentito negli Stati Uniti, attacchi i batteri dell’intestino con danni a fegato, reni e polmoni.
Il governo ha fatto slittare la sugar tax a gennaio 2026. Assobibe chiede la cancellazione della tassa, mentre per l’Istituto Mario Negri è necessaria e deve aumentare per essere efficace.
L’Europa ha adottato misure più severe e ridotto la durata della campagna di pesca per proteggere il tonno rosso dall’estinzione.
Le indagini della Procura di Bari sollevano nuovi dubbi sulle strategie di lotta alla Xylella, mostrando gli interessi economici coltivati all’ombra della fitopatia. Ma c’è dell’altro.
Sono oltre 24mila gli allevamenti intensivi di polli e suini in Europa, molti sorti nell’ultimo decennio. Un’inchiesta ne fa la mappatura e ne denuncia le principali problematiche.
Secondo uno studio, il passaggio da una dieta tradizionale africana a una tipica del mondo occidentale globalizzato, aumenta l’infiammazione e diminuisce la risposta ai patogeni. Il passaggio inverso comporta invece benefici.
Secondo quanto osservato da ricercatori statunitensi, la dieta mediterranea ha del potenziale per contrastare i disturbi della sindrome dell’intestino irritabile.
I ricercatori dell’Istituto Ramazzini di Bologna hanno osservato un aumento dell’incidenza di tumori in diversi sedi con la somministrazione di bassi dosi di glifosato.
Rigenerazione e salute. Sono le parole chiave che è tempo di sovrascrivere a quelle attuali di impoverimento e degrado, imposte dall’agricoltura intensiva. Una sostituzione che scuote equilibri e merita attenzione.