Nei Paesi Bassi è nata la competizione “Tegelwippen”, che ha l’obiettivo di rimuovere pavimentazioni artificiali per sostituirle con terra e piante.
Anche i delfini odiano Katy Perry
Al suono del remix techno della canzone ‘Firework’, i beluga dell’acquario di Atlanta iniziano a torcersi su se stessi e poi mostrano comportamenti aggressivi.
Il dirigente Peta Dan Mathews ha scritto un esposto contro il
Georgia Aquarium di Atlanta perché la musica ad alto volume
durante le feste potrebbe danneggiare le condizioni di salute dei
cetacei.
La Peta
– People for the ethical treatment of animals –
è un’organizzazione animalista Usa molto nota per
l’attivismo su campagne provocatorie e i numerosi supporter nello
showbiz.
Secondo Dan Mathews, collaboratore di Huffington Post e
vicepresidente Peta, un recente episodio dimostra che i cetacei
possono soffrire per la musica assordante. “Questi mammiferi marini
sono così sensibili ai rumori martellanti al punto tale che
lo stesso acquario li aveva trasferiti altrove durante la
costruzione della mostra sui delfini – si legge nel reclamo formale
– ma alla festa per il Pride festival di Atlanta tuttavia il remix
techno della canzone ‘Firework’ di Katy Perry era udibile come
fosse un martello pneumatico”.
Mathews nel suo esposto entra nei particolari, segnalando che
“quando inizia la musica, i beluga iniziano a torcersi su se
stessi, lottare uno con l’altro per poi con rabbia piombare sulle
foche ospitate dalla stessa struttura”. Da notare che “Anche le
nutrie cercavano riparo, rannicchiandosi una nell’altra”.
La sensibilità dei cetacei ai suoni è nota
già da tempo e
numerosi studi hanno messo sotto accusa i rumori
artificiali. Sonar militari e industria petrolifera
sono accusati di danneggiare balene, delfini e cetacei, al punto di
contribuire ai fenomeni di spiaggiamento.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Con un grande progetto di ripristino, Baltimora vuole riportare in salute oltre 200mila metri quadrati di zone umide lungo 18 km di costa.
Il riscaldamento globale ha spinto la Federazione internazionale dello sci e l’Organizzazione meteorologica mondiale a firmare un protocollo d’intesa.
Con Raimondo Orsini, direttore della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, abbiamo esplorato i temi chiave degli Stati generali della green economy 2024 il 5 e 6 novembre.
Entro il 2025, 40 porti italiani saranno dotati di spugne per assorbire gli oli. Si inizia da cinque tappe simboliche: Napoli, Messina, Brindisi, Ravenna e Trieste.
Una stretta opera di sorveglianza anti-bracconaggio ha dato i suoi frutti: il parco nazionale di Kaziranga ha quasi azzerato le uccisioni di rinoceronti.
A Palazzo Bovara apre al pubblico una tre giorni di confronto e conoscenza della moda sostenibile dal titolo Smart Closet.
Un aumento del 30% rispetto all’anno precedente, che risente anche delle conseguenze dei cambiamenti climatici.
Dall’11 al 13 ottobre a Parma c’è Fragile: il festival per trovare soluzioni e strategie per ridurre il nostro impatto sul pianeta.