
Il Tribunale superiore di Galizia ha obbligato le autorità statali e regionali a riparare i danni degli allevamenti intensivi della regione di A Limia.
Per la prima volta uno studio definisce i 100 brand ritenuti più “onesti e trasparenti” a livello globale dai consumatori. C’è anche un’azienda italiana.
L’agenzia di comunicazione Cohn & Wolfe presenta per la prima volta uno studio globale sull’autenticità dei marchi percepita dal punto di vista dei consumatori. Authentic Brands 2016 misura così “le caratteristiche che determinano l’autenticità di marca e se la presenza o meno di questi attributi comporti variazioni nelle decisioni dei consumatori”.
Ne esce una classifica di 100 brand all’interno della quale, nelle prime posizioni si ritrovano marchi come Disney, Amazon, Apple, Samsung, Lego, Ford, Google e Coca-Cola. Nonostante questo la ricerca evidenzia come sia ancora alto lo scetticismo dei consumatori nei confronti dei grandi marchi. Se a livello globale la media si attesta intorno ad un 22 per cento, in Italia i consumatori che li considerano “onesti e trasparenti” sono solo un 9 per cento.
Lo studio, per giungere al risultato, ha preso in esame tre valori fondamentali, quali l’affidabilità, il rispetto nei confronti dei clienti, veridicità sulla comunicazione. “Le regole della comunicazione sono irrevocabilmente cambiate, e si può chiaramente vedere che oggi i consumatori ricompensano quei brand che meglio sanno entrare in relazione con loro in maniera aperta e onesta”, spiega Donna Imperato, amministratore delegato di Cohn & Wolfe, in una nota.
I consumatori valutano quotidianamente l’autenticità dei marchi, ovvero hanno bisogno ogni giorno di riscontri reali che dimostrino loro di poter contare sui marchi. Mentre danno estrema importanza al rispetto della privacy. Esempio lampante è l’ultimo acceso confronto tra Apple e l’Fbi sulla disponibilità a condividere le chiavi di cifratura. “A livello globale ‘proteggere i dati dei clienti e la loro privacy’ è il quarto più importante attributo di autenticità”, scrive l’agenzia.
Se nella classifica a 100 globale compare solo Ferrero, all’87mo posto, subito sotto Louis Vitton e subito prima di Yamaha, a livello nazionale a riscuotere maggiore fiducia e quindi ad essere considerati più autentici sono: Barilla, Ferrari, illy, Ferrero e Coop.
“I consumatori possono anche perdonare il passo falso occasionale di un’azienda – conclude Imperato -, a patto che si dimostri sincera e affronti la questione in maniera diretta. I brand in cima alla classifica di Authentic100 l’hanno capito, e hanno dimostrato con costanza e coerenza che tengono più a un dialogo sincero con i propri clienti che ai propri numeri”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il Tribunale superiore di Galizia ha obbligato le autorità statali e regionali a riparare i danni degli allevamenti intensivi della regione di A Limia.
Francesca Albanese è accusata dall’amministrazione Trump di condurre una campagna economica e politica contro Usa e Israele.
L’obiettivo è quello di colmare lacune regolatorie su tecnologie considerate strategiche per decarbonizzare l’industria, ma non mancano le criticità.
Nel luglio 1976 Seveso fu epicentro del peggior disastro ambientale mai avvenuto in Italia. Oggi un’autostrada fa riemergere ricordi e paure
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
A Vicenza il maxiprocesso per contaminazione da Pfas si è concluso con 140 anni di reclusione per 11 dirigenti dell’azienda Miteni, per disastro ambientale, avvelenamento delle acque e reati fallimentari. Una sentenza storica, dopo 4 anni di procedimento.
Il caldo non è uguale per tutti: servono soluzioni accessibili come i rifugi climatici. A Bologna ne sono stati attivati quindici in biblioteche, musei e spazi pubblici.
Riduzione delle emissioni in agricoltura, mobilità sostenibile, efficientamento degli edifici e sensibilizzazione i i pilastri. Ma ora servono i fatti.
Un nuovo murales al Gazometro sarà l’ulteriore tassello di un processo di rigenerazione che sta interessando uno dei quadranti più dinamici della Capitale.