
Il buco dell’ozono che si era sviluppato sopra l’Antartide a partire da agosto è stato uno dei più ampi e tenaci di sempre.
Un delfino è stato avvistato al largo di Ostia con la pinna avvolta da un sacchetto nero di plastica. È l’ennesimo esempio di quanto siano inquinati ii nostri mari.
Avvistare gruppi di delfini al largo di Ostia non è cosa rara, per fortuna. Foto e video di questi splendidi animali marini sono in costante crescita. Grazie a queste immagini, però, è possibile notare lo zampino dell’uomo. L’associazione Sotto al mare ha fotografato proprio un delfino con la pinna completamente avvolta da un sacchetto nero di plastica.
L’immagine, scattata da Lisa Stanziani e pubblicata sulla pagina Facebook dell’associazione, ha fatto il giro del web. “Auspicabilmente l’animale sarà riuscito a liberarsene oppure qualche altro individuo del gruppo lo ha aiutato a farlo ma certo non possiamo averne la sicurezza!” spiegano nel post i volontari di Ostia.
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Si tratta dell’ennesimo ed emblematico esempio di quanto siano inquinati i nostri mari. Spesso sono proprio gli animali che popolano le acque a dimostrarcelo: basti pensare al caso del capodoglio spiaggiato in Sardegna morto con oltre 20 chilogrammi di plastica nello stomaco, oppure la tartaruga caretta caretta morta anch’essa gonfia di rifiuti in plastica. L’impatto della plastica sulla fauna e sugli ecosistemi marini è enorme e minaccia la sopravvivenza di oltre 800 specie animali: buone pratiche e tecnologie sempre più efficienti possono dare una mano per evitarlo. Il caso ha voluto che proprio nelle stesse ore in cui è stata scattata questa foto, un nuovo Seabin di LifeGate PlasticLess® venisse installato al porto turistico di Roma, che si trova proprio a Ostia, subito a sud della foce del fiume Tevere.
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