
Una spedizione di ricercatori svedesi nel mar Baltico si è imbattuta in bolle di metano molto più in superficie del previsto. E potrebbero essercene altre.
Più di 20 miliardi di dollari per il disastro incalcolabile causato dalla Bp nel golfo del Messico. Questa volta la multa per la Deepwater horizon è definitiva.
La Bp deve pagare 20,8 miliardi di dollari come sanzione per il disastro ambientale causato dall’esplosione della piattaforma petrolifera Deepwater horizon dell’aprile 2010 e della conseguente fuoriuscita colossale di petrolio nel golfo del Messico. L’annuncio è stato fatto il 5 ottobre dalla procuratrice generale degli Stati Uniti Loretta Lynch che ha definito l’accordo come il più imponente mai raggiunto con un unico soggetto nella storia americana.
La multa definitiva, poco più alta di quella prevista a luglio (18,7 miliardi di dollari), risarcirà per i prossimi 18 anni il governo federale, gli stati dell’Alabama, della Florida, della Louisiana, del Mississippi, del Texas e risolverà tutte le cause civili e penali in corso, coprendo anche i costi di pulizia degli ecosistemi terrestri e marini.
Oltre tre milioni di barili di greggio finirono nelle acque del golfo del Messico inquinando più di duemila chilometri di coste. La sanzione di oltre 20 miliardi di dollari comprende 7,1 miliardi per i danni alle risorse naturali, 5,5 miliardi per le multe inflitte secondo il Clean water act, la legge federale americana più importante sull’inquinamento delle acque, e 4,9 miliardi di dollari di risarcimento agli stati.
L’incidente riguardò il pozzo Macondo, situato a circa 1.500 chilometri di profondità, provocò la morte di undici lavoratori e diede vita a una fuoriuscita di petrolio durata oltre cento giorni.
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