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Il Brasile ha deciso di proteggere 952mila nuovi ettari di foresta attraverso l’istituzione di due riserve nello stato di Amazonas, quella di Parauarí e quella di Urupadí.
Quasi un milione di ettari sono stati protetti dal governo brasiliano in un’area non
troppo a rischio della foresta amazzonica. I due parchi si trovano
nella municipalità di Maués, nello stato di Amazonas.
Il parco di Parauarí copre una superficie di 472mila ettari,
mentre quello di Urupadí ne protegge 480mila.
Anche se l’area protetta è distante dalle zone
più a rischio deforestazione, si tratta comunque di un passo
importante perché mette al riparo da eventuali forme di
sfruttamento una regione che ospita un tasso di biodiversità
molto alto e che finora non aveva uno status legale definito.
Sempre secondo il governo guidato dalla presidente Dilma
Rousseff, in Brasile
ci sono ancora 59 milioni di ettari di terreno senza alcuno status
giuridico, di questi 39 milioni sono coperti da foreste. Parte dei
ministri spinge per ridurre ulteriormente la deforestazione,
già
in calo negli ultimi anni, e migliorare i criteri di
sfruttamento del suolo. I proprietari di terreni oggi sono
obbligati a registrare le proprietà se vogliono ricevere
aiuti economici dalle banche statali. In questo modo il governo
pensa di avere maggiore controllo e di poter identificare
chiaramente le aree soggette a deforestazione illegale, anche
utilizzando sistemi di monitoraggio satellitari.
Dal 2000 il Brasile
ha aumentato la rete di aree protette, soprattutto nello stato di
Amazonas. Oggi circa 2,2 milioni di chilometri quadrati di
Amazzonia sono in qualche modo protetti, la metà è
popolata dalle tribù indigene. Cifre che fanno del paese
sudamericano quello con la più vasta superficie di terra
protetta al mondo.
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