L’amministrazione Usa ha sospeso le domande per l’immigrazione delle persone provenienti da 19 paesi. Nel frattempo vanno avanti le retate nelle città.
Una vasta operazione militare in Camerun e Nigeria ha consentito di liberare migliaia di donne, bambini e anziani nelle mani del gruppo islamista.
Il governo del Camerun ha annunciato nella giornata di mercoledì 15 marzo la fine di una vasta operazione militare transfrontaliera contro gli islamisti nigeriani di Boko haram. L’azione ha consentito di liberare 5.000 civili, da tempo ostaggio degli jihadisti. Una sessantina tra questi ultimi, secondo quanto riferito dalla stampa internazionale, sarebbero stati uccisi, mentre in 21 sono stati arrestati.
L’offensiva delle forze militari del Camerun è stata avviata lo scorso 27 febbraio ed è terminata il 7 marzo, con l’avallo del governo della Nigeria, che ha consentito ai soldati di sconfinare sul proprio territorio. “Gli ostaggi strappati alle mani di Boko haram – ha spiegato un portavoce del governo di Yaoundé – sono in maggioranza donne, bambini e persone anziane. Sono stati condotti nel campo profughi di Banki, in Nigeria”.
Le Cameroun annonce avoir libéré 5000 otages des mains de Boko Haram https://t.co/Culfq4Qd9A pic.twitter.com/4nnFkHhdXm
— RFI (@RFI) 16 marzo 2017
Per ottenere la loro liberazione è stato necessario setacciare uno per uno i numerosi villaggi disseminati lungo il confine tra le due nazioni africane, in un tratto lungo 50 chilometri. Il tutto combattendo contro i miliziani armati di Boko haram, che dal 2009 – dopo un’insurrezione nel nord-est della Nigeria – hanno instaurato un califfato nella regione del lago Ciad.
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