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Chiusa nel 2013, la centrale sarà riconvertita, capace così di produrre 44 MW di energia fotovoltaica.
C’è tutto quello che serve in questo progetto: riconversione industriale, transizione energetica, abbandono delle fossili a favore delle rinnovabili. È ciò che accadrà nella centrale Nanticoke Generating Station in Ontario, Canada. Fino a poco tempo fa la più grande centrale a carbone del Canada.
La scelta di chiuderla nel 2013 perché ormai obsoleta, è stata dovuta anche dal fatto che l’Ontario ha scelto di uscire gradualmente dalla produzione di energia da carbone. Ora la centrale ospiterà un nuovo parco solare, con una capacità produttiva di ben 44 megawatt. I pannelli saranno installati sui terreni adiacenti la centrale e vicini alle acque nel lato nord del lago Eire.
Il progetto dell’impianto sarà seguito da Sun Edison Canadian, in collaborazione con Six Nations Development Corporation e Ontario Power Generation. “Il progetto Nanticoke è una grande opportunità per l’Ontario di trasformare un’ex centrale a carbone in un impianto solare, pulito e sicuro”, ha dichiarato Michelle Chislett, vice presidente di SunEdison e country manager per il Canada. “Si tratta di un perfetto esempio di come le nazioni stiano spegnendo le centrali a carbone sostituendole con impianti ad energia rinnovabile”.
“Sono entusista di questa opportunità”, ha invece dichiarato Jeff Lyash, amministratore delegato di Ontario Power Generation. “Abbiamo smesso di bruciare carbone a Nanticoke nel dicembre 2013 e questo è un investimento nel futuro ad energia pulita dell’Ontario”.
La scelta della provincia canadese di spegnere gradualmente le vecchie centrali fa infatti parte di un più ampio progetto di transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. La “vecchia” centrale Nanticoke era infatti conosciuta come la più inquinante di tutto il Canada. Il dato più importante viene però proprio dalla sua chiusura: se nel 2005 i giorni con le più alte concentrazioni di smog erano 53, nel 2015 sono stati zero.
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