
In tutto il mondo crescono superfici agricole coltivate a biologico e produttori, ma serve una spinta ai consumi verso la transizione agroalimentare.
Le mense scolastiche che utilizzano prodotti biologici riceveranno una medaglia d’oro o d’argento da sfoggiare nella loro offerta formativa. È la dimostrazione di come un’alimentazione che faccia bene al corpo e all’ambiente diventi sempre più importante. Fin da piccoli.
Le mense scolastiche riceveranno un riconoscimento per la presenza di cibi biologici nei loro menu. “Meno impatto per l’ambiente e più tutela per i nostri ragazzi. Perché la mensa è davvero un’aula dove si può imparare tanto”, è la motivazione che ha spinto il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina a valorizzare le scuole che scelgono il biologico e sostengono così modelli agricoli e alimentari sostenibili. Se già l’educazione ambientale è un elemento importante nelle scuole ed è dimostrato che la presenza di spazi verdi ha effetti positivi sul benessere dei bambini, ora anche l’alimentazione assume un ruolo ben definito nella valutazione della qualità di un istituto scolastico.
L’annuncio è arrivato a Milano da parte del ministro Martina alla presenza del sindaco Beppe Sala. Insieme hanno presentato il primo sistema pubblico nazionale di certificazione delle mense scolastiche che scelgono il biologico: verranno premiate con una medaglia d’oro o d’argento raffigurante l’eurofoglia, il logo europeo che identifica i prodotti bio. L’adesione potrà essere richiesta volontariamente da ciascuna mensa e il marchio più prestigioso andrà a quelle che utilizzano cibi biologici nelle seguenti percentuali:
Il marchio d’argento, invece, se lo aggiudicheranno le mense che mantengono il biologico al 100 per cento nel primo caso, ma scendono rispettivamente a percentuali del 70 e del 30 negli altri due. I criteri per ricevere la certificazione comprendono anche la riduzione degli sprechi alimentari e l’utilizzo di prodotti locali. Il progetto entrerà in vigore a partire dal prossimo anno scolastico e prevede eventi formativi nelle scuole: per la sua realizzazione, il governo è pronto a stanziare 20 milioni di euro all’anno fino al 2020.
La scelta del luogo dell’annuncio non è casuale: “Abbiamo deciso di presentare il progetto a Milano per il lavoro che questa città, con Expo 2015, ha svolto sull’alimentare”, ha spiegato Martina. Proprio in occasione di Expo è stato lanciato il Milan urban food policy pact, un protocollo firmato da 160 città che ha l’obiettivo di sviluppare sistemi alimentari sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale. Nel capoluogo lombardo, inoltre, la spesa per l’acquisto di prodotti da agricoltura biologica è aumentata del 60 per cento dal 2012 ad oggi e nel caso delle mense, si prevede che il biologico raggiunga nel menu una percentuale del 30 per cento entro la fine dell’anno.
Siamo orgogliosi che il progetto nazionale #mensebio venga presentato a Milano. È un impegno che portiamo avanti insieme a tante città nel mondo, grazie all’eredità di Expo pic.twitter.com/E57B9ZIkVu
— Beppe Sala (@BeppeSala) 18 dicembre 2017
Il ministro ha sottolineato come il biologico sia molto forte in Italia, con 1,8 milioni di ettari coltivati e più di 70mila operatori impiegati nel settore. Secondo Martina, il modello agricolo italiano è tra i più sostenibili in Europa e questa caratteristica rappresenta “una chiave centrale di competitività per il sistema agroalimentare” del nostro paese. Cominciare fin da bambini ad apprezzare i prodotti del territorio, provenienti da agricoltura e allevamento sostenibili e svolgere attività ludico-educative che insegnino a comprenderne le qualità, è sicuramente un modo per diventare adulti più consapevoli, in grado di prendere in futuro scelte responsabili nei confronti dell’ambiente.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
In tutto il mondo crescono superfici agricole coltivate a biologico e produttori, ma serve una spinta ai consumi verso la transizione agroalimentare.
Andiamo in Sicilia per conoscere il lavoro e la filosofia di Firriato, la prima cantina carbon neutral in Italia. Ne parliamo con Federico Lombardo di Monte Iato, Coo dell’azienda.
Dal valore del mercato globale alla superficie coltivata nel mondo, tutti i numeri del settore biologico, in continua crescita.
Nei giorni della Cop26, l’attivista indiana Vandana Shiva torna a parlare di agricoltura rigenerativa e tutela del suolo e della biodiversità come antidoto alla crisi climatica.
Un report ha fotografato i numeri del vino biologico nel nostro Paese che è il primo per incidenza della superficie vitata biologica sul totale coltivato.
È il risultato di uno studio che ha valutato l’esposizione globale dei bambini, in utero e nell’infanzia, a diversi fattori riguardanti l’alimentazione e l’inquinamento.
Facciamo chiarezza con Maria Chiara Gadda, la parlamentare prima firmataria del testo, e Maria Grazia Mammuccini, presidente della Federazione italiana agricoltura biologica e biodinamica.
Nati dal basso per iniziativa di attori locali, ora i biodistretti potrebbero trovare ufficialità e risorse con il Piano d’azione europeo per lo sviluppo della produzione biologica e con la legge sul bio italiana.
Secondo l’ultimo Osservatorio Enpaia-Censis, per i giovani l’agricoltura sostenibile rappresenta i valori della società che desiderano, opportunità occupazionali e un asse di ripresa post-Covid.