Secondo il dossier Stop Pesticidi nel piatto 2025 di Legambiente, su 4.682 campioni di alimenti, il 48 per cento contiene residui di sostanze chimiche.
Lo ha osservato uno studio americano della University of Southern California. I danni alla memoria nei giovani sarebbero irreversibili.
Una dieta ricca di grassi e zuccheri aggiunti potrebbe compromettere a lungo termine la funzione della memoria negli adolescenti. A dirlo è uno studio della university of Southern California che ha osservato l’associazione con studi in vivo e che è stato pubblicato sulla rivista scientifica Brain, behaviour and immunity.
Lo studio rafforza l’esistenza di un collegamento tra l’intestino e il cervello e Scott Kanoski, professore di scienze biologiche all’Usc, sottolinea: “Quello che abbiamo osservato, anche in altri lavori, è che questi disturbi non scompaiono. Anche iniziando una dieta sana, gli effetti negativi si registrano anche in età adulta”.
L’idea dello studio è nata da un precedente lavoro che aveva mostrato un legame tra una dieta povera e il morbo di Alzheimer. Le persone che soffrono di questa malattia tendono ad avere livelli più bassi di un neurotrasmettitore chiamato acetilcolina, essenziale per la memoria e per funzioni come l’apprendimento, l’attenzione, l’eccitazione e il movimento muscolare involontario.
I ricercatori si sono chiesti allora, cosa potesse significare questo per i giovani che seguono una dieta occidentale, in particolare durante l’adolescenza, quando il loro cervello attraversa una fase significativa di sviluppo. Con esperimenti in vivo sui ratti, gli studiosi hanno osservato come, assumendo cibo spazzatura, si verificavano delle alterazioni dei segnali dell’acetilcolina nell’ippocampo causando scarse prestazioni nei test di memoria.
“Alcune cose che possono essere più facilmente reversibili durante l’età adulta sono meno reversibili quando si verificano durante l’infanzia”, hanno spiegato i ricercatori. Mentre, infatti, i danni al microbiota intestinale possono essere riparati, il coinvolgimento di un neurotrasmettitore utile a ricordare gli eventi comporta che il danno prodotto dall’alimentazione in giovane età sia irreversibile se non con la somministrazione di farmaci specifici. Servono ulteriori studi per capire come si potrebbero invertire gli effetti negativi della dieta sul cervello.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
![]()
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Secondo il dossier Stop Pesticidi nel piatto 2025 di Legambiente, su 4.682 campioni di alimenti, il 48 per cento contiene residui di sostanze chimiche.
Come emerge dalla fotografia di ActionAid, la povertà alimentare tra gli adolescenti non è solo questione di disponibilità di cibo, ma di relazioni, identità e possibilità di scegliere.
Consiglio e Parlamento europei si sono accordati sulla proposta della Commissione Ue per la deregolamentazione dei nuovi ogm, ma le organizzazioni contadine, dell’agricoltura bio e ambientaliste chiedono di fermarla.
In Australia alcuni ricercatori stanno indagando come i microbi, compresi quelli del suolo, influenzano gli stati emotivi e le relazioni sociali attraverso l’asse intestino-cervello.
La proposta di togliere la scadenza all’autorizzazione delle sostanze attive dei pesticidi è contenuta in un pacchetto semplificazione della Commissione. Per gli ambientalisti in questo modo il profitto dell’industria prevale sulla salute.
L’associazione dei consumatori, analizzando otto campioni di riso basmati, ha rilevato la presenza di pesticidi in circa la metà dei campioni, e aflatossine in cinque di essi.
Un documento dell’associazione Ciwf fa i conti di quanto costerebbe in termini ambientali, economici ed etici il primo allevamento di polpi e, in generale, l’acquacoltura carnivora.
Sei anni dopo il precedente dossier, Eat-Lancet estende il concetto di dieta per la salute planetaria anche ai temi di giustizia sociale e accessibilità del cibo.
Con l’approvazione da parte del Parlamento europeo della direttiva suolo, gli Stati membri hanno tre anni di tempo per istituire sistemi di monitoraggio e promuovere soluzioni per una gestione sostenibile.

