
Le temperature impazzite hanno conseguenze anche sull’ecosistema marino: le sardine si sono rimpicciolite, ma anche vongole e seppie sono a rischio.
L’Organizzazione mondiale del commercio equo e solidale ha deciso di includere fra i suoi principi la lotta contro i cambiamenti climatici. Altromercato racconta le storie degli agricoltori che ogni giorno li affrontano.
Gli effetti dei cambiamenti climatici sembrano spesso poco tangibili. Ma ci sono persone come Juan e José che per colpa del riscaldamento globale rischiano di restare senza lavoro, tant’è che hanno dovuto ingegnarsi per trovare delle strategie che permettessero loro di combatterlo quotidianamente.
È pensando alle loro storie che l’Organizzazione mondiale del commercio equo e solidale (Wfto) ha deciso di rielaborare il decimo dei suoi principi, quello dedicato alla tutela dell’ambiente, che d’ora in poi si chiamerà così: “Crisi climatica e protezione del Pianeta”. Parallelamente verranno raddoppiati gli sforzi per tagliare le emissioni di CO2, promuovere la produzione sostenibile, ridurre il consumo di plastica e la quantità di rifiuti. L’annuncio è arrivato alla conferenza tenutasi a Lima, in Perù, nel mese di settembre.
Nella nazione sudamericana, José Rojas Hernandez produce caffè biologico. Come lui, le settemila famiglie che fanno parte della cooperativa Norandino hanno selezionato le varietà di piante più resistenti alle avversità del clima, e reso i sistemi d’irrigazione più efficienti.
Juan Francisco Hun Pop gestisce 165 ettari strappati alla coltivazione della coca in una delle aree più povere del paese, dove adesso crescono baby banane. “Qui gli eventi meteorologici estremi, come uragani ed esondazioni, ci rendono la vita difficile. Grazie ad un progetto pilota stiamo testando varie soluzioni, come l’utilizzo di barriere frangivento e sistemi d’irrigazione anti-siccità”.
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Questi modelli virtuosi sono contenuti nel dossier “Maneggiare con cura. Cambiamento climatico e fair trade” che verrà presentato sabato 12 ottobre a Verona durante la terza edizione di Altromercato campus, un evento culturale aperto al pubblico – ai giovani specialmente – organizzato da Altromercato, la più importante realtà italiana nel panorama del commercio equo e solidale, seconda nel mondo.
“Ci ribolliva il sangue quando ci raccontavano dei coyotes – gli intermediari locali – che insieme alle multinazionali affamavano i produttori di caffè in Messico”, racconta Cristiano Calvi, presidente di Altromercato. “Trent’anni dopo, con la stessa logica, affrontiamo la crisi climatica, che colpisce in primis i più vulnerabili. Altromercato si assume, insieme ai propri partner, la responsabilità di combatterla. È una priorità assoluta e una questione di giustizia”.
Juan Francisco Hun Pop di Redesign, produttore dei nostri bananitos del Perù, ci racconterà ad #AltromercatoCampus l’impatto del #climatechange sulla loro produzione.
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L’evento veronese sarà totalmente plastic-free. Oltre ai contributi degli agricoltori citati – ai quali si aggiungerà Vitoon R. Panyakul, agronomo tailandese – sono previsti quelli del professor David Bolzonella, proveniente dal dipartimento di biotecnologie dell’Università di Verona; di Federico Testa, presidente dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea); e di Beatrice De Blasi, autrice degli scatti raccolti nella mostra fotografica dal titolo “Amazzonia. Le custodi della biodiversità” che documentano lo stile di vita dei popoli indigeni Shuar e Achuar, con cui Altromercato collabora da tempo.
Sarà infine possibile assistere alla proiezione del documentario Soyalism, che racconta la filiera di produzione industriale della carne di maiale a partire dalla coltivazione di soia per i mangimi, e partecipare alla sfilata di presentazione della collezione di moda sostenibile On Earth.
Come ha detto la giovane attivista Greta Thunberg, “la nostra casa sta bruciando”. Gli esempi di Juan e José ci dimostrano che, purtroppo, è la verità, ma pure che l’incendio si può spegnere. Altromercato combatte al loro fianco: è ora che li sosteniamo anche noi.
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