
Per rafforzare l’economia, si punta ad attrarre visitatori. Ma la crescita del turismo lento e sostenibile è l’unica via possibile per sviluppare il settore dei viaggi senza distruggere luoghi in buona parte ancora vergini.
In occasione della BIT 2014, la Fondazione Univerde presenta i risultati di un’indagine condotta per capire come e quanto gli italiani conoscano il turismo sostenibile. Ecco i risultati, con qualche sorpresa.
Moltissimi ne hanno già sentito parlare, almeno una volta. E altrettanti lo considerano una scelta obbligata, etica. È il turismo sostenibile, l’approccio con cui si scelgono le attrazioni più richieste, che restano natura e cultura. E potendo scegliere le si raggiunge in treno.
Queste alcune delle conclusioni tratte dal quarto rapporto Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo [pdf], redatto da Fondazione Univerde in collaborazione con Ipr Marketing e presentato in occasione dell’inaugurazione della BIT 2014 (Borsa Internazionale del Turismo) da Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione ed ex ministro dell’Ambiente.
“Siamo il Paese della natura e della biodiversità. Abbiamo una delle migliori reti di parchi e aree protette al mondo – ha dichiarato Pecoraro Scanio – e per questo motivo abbiamo bisogno di valorizzare il territorio, l’agricoltura, l’artigianato e i prodotti locali”.
Dal rapporto risulta che più della metà degli adulti e dei giovani scelgono più volentieri mete dedicate alla cultura e alla natura e che, nella loro scelta, tengono conto dell’impatto che questo viaggio possa avere sull’ambiente. Nonostante questo, la maggior parte dichiara di non voler più spendere cifre superiori, a parità di offerta.
Gli alberghi e le case in affitto sono le strutture che vanno ancora per la maggiore, meglio se queste sono attrezzate con pannelli fotovoltaici (51 per cento), seguiti dai menù biologici (29 per cento), dal km zero (29 per cento) e dal risparmio idrico (27 per cento).
L’ecoturismo invece si attesta come tema legato per lo più alle nuove generazioni, che grazie a motori di ricerca e siti web dedicati organizza i propri spostamenti per soggiornare in agriturismi legati al territorio. Largo allora ai percorsi enogastronomici e legati alla scoperta delle tradizioni locali.
@PecoraroScanio il giardino di @MichelleObama #ogm #free grazie a @SlowFoodItaly, segno di Italia guida sostenibilità @bitmilano
— Marketing Territorio (@MktgTerritorio) 13 Febbraio 2014
Expo 2015, Ogm free, bio e Dop. Un discorso a parte quello riguardante l’Expo 2015 di Milano. Il presidente di Fondazione Univerde chiede infatti che “il padiglione Italia sia no Ogm ed anche bio e Dop”. Secondo quanto si legge nel rapporto alla domanda “Quale tipo di agricoltura va valorizzata all’Expo?”, solo l’1 per cento sceglie quella Ogm, il 2 per cento quella convenzionale (con prodotti chimici) ed il restante 85 per cento punta decisamente sulle agricolture di qualità e senza organismi geneticamente modificati. “Di fronte a questo schiacciante 85 per cento, il governo italiano deve almeno decidere che il padiglione Italia sia no ogm ed esponga il meglio delle agricolture amate dai nostri cittadini che sono un vanto per il nostro Paese e per il nostro export”, ha concluso Pecoraro Scanio.
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