
Una spedizione di ricercatori svedesi nel mar Baltico si è imbattuta in bolle di metano molto più in superficie del previsto. E potrebbero essercene altre.
L’area protetta si trova nel Mare di Ross, nel Pacifico, e occuperà una superficie di 1,55 milioni di chilometri quadrati.
L’Antartide è un luogo remoto e ostile per gli esseri umani, caratterizzato da climi estremi e da sconfinate e luccicanti distese di ghiaccio. Proprio per questo è uno degli ultimi paradisi selvaggi del pianeta, non ancora scalfito dall’ormai onnipresente impatto antropico.
Questo straordinario ecosistema, ricchissimo e ancora largamente inesplorato, rimarrà integro ancora a lungo, è stata infatti approvata la proposta congiunta di Stati Uniti e Nuova Zelanda di istituire un’area protetta di 1,55 milioni di chilometri quadrati nel Mare di Ross, baia situata in Antartide tra la Terra della regina Victoria e Terra Marie Byrd, per proteggerlo dalle attività umane. La decisione è stata presa in occasione del meeting della Commission for the conservation of antarctic marine living resources (Ccamlr) in corso in Australia e mira a proteggere la biodiversità artica e a consentire il ripristino degli stock ittici.
Il Mare di Ross, con un’estensione pari a quella dell’Alaska, è la zona di mare più isolata del pianeta e ospita una biodiversità straordinaria, grazie alle sue acque ricche di nutrienti. In quest’area vivono oltre quaranta specie endemiche e le sue acque sono solcate da pinguini di Adelia (Pygoscelis adeliae), pinguini imperatore (Aptenodytes forsteri), balenottere minori (Balaenoptera acutorostrata), orche (Orcinus orca) e foche di Weddell (Leptonychotes weddellii). Questo ecosistema unico e di cui sappiamo ancora poco è minacciato dalla crescente domanda di pesce, grazie al nuovo accordo sarà però proibita qualsiasi forma di pesca in 1,1 milioni di chilometri quadrati della riserva, mentre nelle altre aree saranno consentite catture per la ricerca scientifica.
L’accordo, inseguito cinque lunghi anni con trattative diplomatiche tra Stati Uniti e Nuova Zelanda, prevede che l’area sarà protetta per trentacinque anni, a partire da dicembre 2017. Nel 2052 si dovrà pertanto decidere se prolungare o sospendere la protezione dell’area marina.
La decisione di istituire la riserva è stata presa dai delegati di 24 paesi della Commissione per la protezione delle risorse marine viventi in Antartide e l’Unione Europea. L’area sarà la prima zona protetta in acque internazionali e “rappresenta un livello di cooperazione internazionale quasi senza precedenti riguardo a un vasto ecosistema marino”, secondo quanto dichiarato da Andrew Wright, segretario esecutivo della Ccamlr.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Una spedizione di ricercatori svedesi nel mar Baltico si è imbattuta in bolle di metano molto più in superficie del previsto. E potrebbero essercene altre.
In Russia si vuole autorizzare l’abbattimento di oltre 762 ettari di foresta. Le ruspe, oltre al turismo di massa, sono l’ennesima minaccia al fragile ecosistema del Bajkal, che contiene il venti per cento dell’acqua dolce non congelata di tutto il Pianeta.
Una mappa del Guardian mostra come l’inquinamento dell’aria in Europa sia diffusissimo. La Pianura Padana tra le aree peggiori in assoluto.
Nove giudici si sono espressi contro il marco temporal, la legge che avrebbe tolto il diritto dei popoli indigeni a vivere sulle loro terre.
Arriva anche in Italia una proposta di legge per il reato di ecocidio. Jojo Mehta, fondatrice di Stop ecocide International, spiega perché è essenziale.
Nonostante indicazioni contrastanti da parte degli studi, la Commissione europea non vuole applicare un principio di precauzione sul glifosato.
L’università Queen Margaret di Edimburgo ha annunciato la scoperta di una sostanza in grado di sostituire l’olio di palma.
L’ong African parks ha acquistato il più grande allevamento di rinoceronti bianchi del mondo e ha deciso di reintrodurli nel loro ambiente naturale.
Il Sinodo dei Vescovi che si terrà a ottobre compenserà le proprie emissioni di CO2 con il supporto del progetto Impatto Zero di LifeGate.