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Le vittime potranno chiedere la rimozione dei contenuti diffusi sul web, aumenta l’attenzione nelle scuole. In Italia un caso di bullismo al giorno.
Mai più altri casi come quello di Tiziana Cantone e di Carolina Picchio, del 2013 ma tornato d’attualità, che si sono spinte fino al suicidio per colpa di alcuni video privati circolati online, ben oltre la loro volontà. Infatti se la legge contro il bullismo e il cyberbullismo approvata all’unanimità in parlamento in via definitiva fosse stata già in vigore, le due ragazze avrebbero potuto chiedere e ottenere l’oscuramento e la cancellazione dei video a tutti i siti internet che li avevano pubblicati.
D’ora in poi chi subirà atti di cyberbullismo, o il genitore se si tratta di un minore di 14 anni, potrà chiedere al titolare del trattamento (un sito internet, un servizio di messaggistica come quello di Whatsapp o altro) di oscurare, rimuovere o bloccare i contenuti diffusi in rete. Se il gestore non provvede entro 48 ore, l’interessato potrà infine rivolgersi al Garante della privacy che interverrà direttamente.
Si tratta di una norma che, sebbene già inserita nel disegno di legge, rimanda decisamente ai recenti casi di cronaca: non solo quelli drammatici di Tiziana Cantone e Carolina Picchio ma anche a quello della giornalista di Sky Diletta Leotta, vittima di un caso di hackeraggio che aveva portato alla diffusione proprio tramite Whatsapp di foto private. Per gli autori di reati di cyberbullismo e stalking online, d’ora in poi, le pene saranno molto più severe: lo stalking informatico commesso con scambio di identità, divulgazione di dati sensibili, diffusione di registrazioni di fatti di violenza o minaccia sarà ora punito con la reclusione da uno a sei anni.
La proposta di legge insiste particolarmente sulla tutela dei minori vittime di abusi, prevedendo anche una forte azione di prevenzione nelle scuole: in ogni istituto tra i professori sarà individuato un referente per le iniziative contro il cyberbullismo, che dovrà coordinare le iniziative di prevenzione e di contrasto del cyberbullismo, anche avvalendosi della collaborazione delle forze di polizia nonché delle associazioni e dei centri di aggregazione giovanile presenti sul territorio. Telefono Azzurro ha rivelato nei mesi scorsi di aver dovuto gestire, nell’ultimo anno, in media un caso al giorno di bullismo e cyberbullismo.
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