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Creare nuove foreste grazie a un programma televisivo: l’esperimento va in onda il 14 settembre in Danimarca, e partecipa anche la prima ministra.
Piantare alberi stando comodamente seduti sul divano di casa? È quello che succederà domani, sabato 14 settembre, in Danimarca. A partire dalle 18, infatti, il canale TV2 manderà in onda Denmark Plant Trees, il primo show televisivo di raccolta fondi per le foreste.
La diretta sarà condotta dai noti volti televisivi Puk Elgaard e Mikkel Kryger e sarà ospitata dalla suggestiva Gisselfeld Klosters Skove, nel parco avventura Camp Adventure, a circa un’ora di distanza da Copenaghen. L’ospite d’onore sarà la ministra di Stato Mette Frederiksen, incaricata di piantare uno dei primi alberi del progetto.
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L’obiettivo è quello di raccogliere 20 milioni di corone (2,68 milioni di euro), in parte tramite i biglietti venduti a chi vuole assistere allo show di persona, in parte tramite le donazioni fatte dai telespettatori. Il 10 per cento dei proventi sarà devoluto ai progetti di conservazione delle foreste tropicali condotti dal Wwf. Tutto il resto andrà alla Società danese per la conservazione della natura, che vuole creare una serie di “foreste pubbliche” vicino alle città. 600 ettari di terreno sono già pronti, ma c’è la possibilità di ampliare il progetto in futuro.
Tutte le aree sono state valutate dagli esperti che hanno stabilito un ordine di priorità, spiega al Guardian uno dei produttori della trasmissione, Martin Sundstrøm. “Dopo la giornata di sabato, in tutta la Danimarca ci saranno diversi eventi dedicati a piantare alberi. I primi saranno quest’autunno e ne seguiranno molti altri, sulla base della cifra che raccoglieremo. Se arriveremo alle donazioni necessarie per piantare un milione di alberi, gli eventi saranno in tutto una trentina”.
Dalla Cina all’Islanda, i piani di riforestazione si moltiplicano e diventano sempre più ambiziosi. D’altra parte, gli scienziati sono concordi sul fatto che piantare alberi sia una delle soluzioni più immediate ed efficaci per arginare gli effetti dei cambiamenti climatici.
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Secondo il team di Thomas Crowther, ecologo del Politecnico federale di Zurigo, c’è ancora spazio sul Pianeta per ospitare altri 1.200 miliardi di alberi, che potrebbero assorbire un’enorme quantità di CO2 (la stima, ancora da validare, è di 90 miliardi di tonnellate). Ma questa strategia è destinata a cadere nel vuoto se non si arresta immediatamente la deforestazione, che continua a destare grande allarme a livello internazionale, soprattutto per via dei dati in arrivo dall’Amazzonia.
Rincara la dose una lettera aperta firmata da 23 scienziati, attivisti e artisti del calibro di Greta Thunberg, Naomi Klein, George Monbiot: “Proteggendo, ripristinando e ricreando le foreste, le torbe, le mangrovie, le paludi salmastre, i fondali marini e altri ecosistemi fondamentali, si potrebbero rimuovere e stoccare grandi quantità di CO2. Allo stesso tempo, la protezione e il ripristino di questi ecosistemi può aiutare a ridurre il rischio di una sesta estinzione, contribuendo intanto alla resilienza delle popolazioni locali contro i disastri climatici. La protezione del mondo vivente e la protezione del clima sono, in molti casi, la stessa identica cosa”.
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